Scavi per la Pedemontana: ad Altivole i muri di casa si crepano

ALTIVOLE. Crepe sulla casa, dovute ai lavori per la costruzione della Superstrada Pedemontana che sta sorgendo a pochi metri di distanza: ad accorgersene il proprietario, Gabriele Dalla Costa, che già aveva il dente avvelenato con l’infrastruttura che collegherà Vicenza e Treviso. La rete arancione del cantiere praticamente si appoggia al cancello di casa, in via degli Alpini a San Vito di Altivole: più distante la collina di ghiaia: «Mi bastava la vista del Grappa e di Asolo», ironizza Gabriele, 55 anni, un passato di meccanico al reparto corse dell’Aprilia con due campionati mondiali alle spalle, ora in proprio.
«Volevo far ridipingere esterni e interni: mi sono bloccato quando ho visto quelle crepe che corrono dappertutto e che prima non c’erano». Prima cioè che iniziassero i lavori che faranno passar la Pedemontana praticamente sotto casa, seppur in tunnel: «L’altro giorno pareva ci fosse il terremoto da quanto tremava tutto. Queste crepe sono un altro regalo della Pedemontana».
Il precedente gliel’ha fatto lui, o meglio suo padre: 60 mq valutati 500 euro, espropriati, presi e mai pagati: «Non ho più saputo niente dal 2014 quando mi è arrivato l’avviso dell’esproprio: per procedere volevano un documento dove era necessario l’intervento di un geometra che mi sarebbe costato 1.200 euro. In pratica ne avrei spesi 1.200 per guadagnarne 500. Ora da che mondo è mondo è chi compra a dover sostenere tutte le spese. Ed è quello che ho fatto presente per conto di mio padre. Sembrava che fossimo pervenuti a un accordo: abbiamo fissato un appuntamento a casa perché mio papà non poteva muoversi. Mai visto nessuno».
Un anno fa il papà purtroppo vola in cielo senza aver mai visto né un euro né un accordo: «La terra invece se la sono presa». A scandalizzare Gabriele è la mancanza di interlocutori con la Sis: «Ogni cantiere dovrebbe avere un responsabile che sa tutto sui lavori che si stanno svolgendo: invece qui il responsabile c’è ma non si vede e non si sa quando sarà presente. E io con chi parlo, con gli operai che sanno meno di me e solo perché mi sono informato?».
La sua famiglia ha sempre abitato qui e lui ha deciso di rimanerci: «Negli anni Novanta avevamo ipotizzato di allargarci nella nostra proprietà. Ci hanno detto che non potevamo lasciare neppure piantato un badile per terra per via dei vincoli con la tomba Brion. Ora ci passerà vicino una superstrada».
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