Scardellato contro il Coni «L’ente ci deve 950 mila euro»

ODERZO. Dove sono finiti i 450 mila euro che il Comune di Oderzo aveva già portato a casa l’anno scorso per la palestra delle scuole medie Amalteo? E quando arriveranno gli altri 500 mila euro che il Comune si è assicurato mercoledì, quando la Presidenza del Consiglio ha pubblicato le graduatorie 2018 del bando “Sport e periferie” che vede Oderzo occupare uno dei primi posti nella lunga lista? Se lo chiede in questi giorni l’amministrazione comunale opitergina, che ora attende con ansia che nelle proprie casse entrino la bellezza di 950mila euro conquistati grazie ai due bandi.
La richiesta di finanziamento da mezzo milione presentata l’anno scorso è stata un successo, tanto da portare Oderzo all’ottavo posto di una graduatoria nazionale composta da oltre 1.200 progetti. Ma resta il giallo sui 450 mila euro assicurati dal Coni che ancora nelle casse comunali non si sono ancora visti. Al Comune non è arrivata alcuna informazione né dal Coni, promotore della graduatoria 2017, né da “Sport e salute”, l’azienda controllata dal Ministero dell’Economia che ha pubblicato la graduatoria 2018. «Per portare a casa quei soldi c’è voluto un grande lavoro da parte di tutta l’amministrazione comunale», dice la sindaca Maria Scardellato, che insieme all’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Artico, e ad alcuni dipendenti comunali, due anni fa si era dovuta recare personalmente a Roma per discutere con i funzionari del Coni sul progetto che prevede l’abbattimento e la ricostruzione della palestra delle scuole Amalteo. «Il Coni allora chiese più di una variazione e in diversi momenti, costringendo gli uffici e l’intera amministrazione a lavorare molto duramente– continua il primo cittadino– ma a fronte di quell’impegno per il momento non abbiamo potuto toccare con mano alcun risultato concreto». Il Comune non sa nemmeno se alla fine incasserà i 950 mila euro o se solo uno dei due finanziamenti verrà effettivamente versato nelle casse opitergine. «In entrambi i casi, i soldi devono ancora arrivare» lamenta Scardellato. Questo ritardo non comporterà comunque alcun posticipo nella prosecuzione dei lavori, che dovrebbero essere assegnati al più tardi in questo autunno. Il Comune sa già dove trovare i 2,08 milioni di euro che serviranno ad abbattere e ricostruire l’edificio: lo farà grazie all’avanzo di amministrazione maturato alla fine del 2016, un gruzzoletto che lo Stato ha permesso a Ca’ Diedo di spendere, dopo che il Comune ha vinto un bando nazionale dedicato. «Quei 500 mila euro, quando arriveranno, ci serviranno per eseguire alcuni lavori sugli spogliatoi e per acquistare la tribuna dell’impianto», aveva detto ieri al nostro giornale Artico. Spese che possono essere sostenute solo dopo che quei soldi saranno arrivati a Ca’ Diedo. —
Niccolò Budoia
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