S.Bona, nuova droga letale: è il mefedrone
Spaccio al parco pubblico di fertilizzante da sniffare, arrestati due ragazzi di 19 anni

L’ingresso del Bosco del Respiro e il dirigente della Mobile di Treviso Riccardo Tumminia
Doveva essere il bosco per le persone allergiche, il luogo dove camminare all'aperto respirando a piedi polmoni. Invece quel parchetto alle porte della città negli ultimi mesi era diventato il centro di un'attività di spaccio capace di coinvolgere decine di ragazzi del quartiere e dei dintorni. Non cocaina, nè marijuana o «pastiglie» ma mefedrone, polvere bianca venduta in rete come fertilizzante. Economica, potentissima ma devastante.
A spacciare due ragazzi di 19 anni: Fabio Alvino (in foto in alto) e Simone Bertelli (sotto). Facce da bambini. Secondo gli uomini della Squadra Mobile il primo si occupava di procurare e smazzare il mefedrone, il secondo di rifornire i ragazzi del quartiere di hashish; l'eccitante e il tranquillizzante. Un mix di droga capace di animare i pomeriggi di noia di una schiera di ragazzi e ragazzini che forse non avevano passatempi migliori, migliori interessi, ma anche capace di uccidere. Tutto parte da un malore. E' il 18 settembre scorso. In casa con i genitori, chiuso in camera, un ragazzo di 18 anni viene improvvisamente colto da una crisi. Ha il cuore a mille, suda, non riesce a respirare, delira. I genitori chiamano immediatamente il pronto soccorso. Il giovane viene trasportato al Ca'Foncello e sottoposto a tutti gli esami di rito. Nel sangue, i medici trovano importanti tracce di mefedrone. Davanti agli agenti il ragazzo confessa di aver assunto quella sostanza polverosa e bianca come la cocaina, artificiale come solo un prodotto di laboratorio sa essere. Partono le indagini. La Squadra Mobile ricorda e riapre un vecchio fascicolo, quello dell'arresto di Fabio Alvino. Il diciannovenne era stato fermato in primavera perchè accusato di detenere cocaina ma era stato scarcerato. Gli esami di laboratorio fatti sulla sostanza avevano corretto il tiro: niente cocaina ma mefedrone, una sostanza chimica inserita nella lista delle droghe solo in estate, all'epoca quindi «legale». Partono così indagini, controlli, sopralluoghi e audizioni. In via Carlo Alberto sfilano decine di ragazzi; di Santa Bona, ma non solo. Tra loro anche vari minorenni. Si scopre la rete di spaccio del Bosco del Respiro. Un grammo di mefedrone 40 euro circa, ma anche meno. Metà di quanto costa la cocaina. Le indagini coordinate dal Pm Valeria Sanzari stringono il cerchio e arrivano a spiccare i due mandati d'arresto: uno per Fabio Alvino, nullafacente residente nel quartiere, l'altro per Simone Bertelli, studente delle superiori e residente poco distante. Entrambi vengono portati nel carcere di Santa Bona. «Un'operazione che apre uno squarcio choccante nel quartiere - dice il dirigente della Squadra Mobile di Treviso Riccardo Tumminia - ma anche impone una riflessione». Pericolossissimi gli effetti della sostanza, che induce una sete fortissima e nelle discoteche viene mescolata ad alcolici.
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