S.Biagio, due chiese dove i fiori d’arancio non sbocciano più

Per tutto il 2014 nessun matrimonio negli edifici sacri del capoluogo e Cavriè. Don Devid: «Purtroppo è il trend»
BORGHESI SAN BIAGIO CHIESA ROVARE' AGENZIA FOTOGRAFICA FOTO FILM
BORGHESI SAN BIAGIO CHIESA ROVARE' AGENZIA FOTOGRAFICA FOTO FILM

SAN BIAGIO. I fiori d'arancio non sbocciano nelle parrocchie di San Biagio e Cavriè. Zero i matrimoni celebrati da don Devid Berton, parroco delle due comunità, nel corso del 2014 nelle chiese dedicate a San Biagio vescovo e martire a San Biagio e Santa Maria Assunta a Cavriè. Tra i 5.400 parrocchiani che vivono nelle due località sanbiagesi, circa 4.200 nel capoluogo e 1.200 nella frazione al confine con Breda di Piave, nessuno ha scelto la propria parrocchia di residenza per il "sì". Un dato che ha lasciato basito più di qualche fedele dopo che don Devid ha snocciolato i numeri delle parrocchie nel corso della messa, illustrando alla comunità il consueto bilancio di fine anno tra battesimi, matrimoni e funerali celebrati. «C'è stato un calo dei matrimoni religiosi negli ultimi anni nelle nostre comunità. Ma il trend è comune ad altre parrocchie della zona. Zero matrimoni celebrati nel corso dell'ultimo anno, è vero, ma quattro giovani di San Biagio e due giovani di Cavriè si sono sposati nel 2014, scegliendo però un'altra chiesa, magari quella del fidanzato o della fidanzata o quella della comunità dove sono andati a vivere», spiega il parroco, «ho celebrato matrimoni nel 2013, quando sono arrivato, e ne ho già in programma per il 2015». Un segnale positivo, quest'ultimo, che comunque non può non far riflettere sul fatto che il sacramento del matrimonio stia vivendo un momento non facile. Un dato su tutti: in municipio a San Biagio, nel corso del 2014, i matrimoni con rito civile celebrati dal sindaco o da un suo delegato sono stati otto, tenuto conto dell'intera popolazione del Comune sanbiagese e non solo delle due località. Eppure non tutte le comunità cristiane della Diocesi trevigiana stanno vivendo la "crisi" di questo istituto: per esempio, a Ospedaletto di Istrana, 1.600 anime, i matrimoni celebrati nel 2014 sono stati cinque, a Sala di Istrana, comunità di poco superiore ai mille abitanti, le campane hanno suonato a festa per sei coppie di sposi.

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