Savno-Contarina, è guerra dei rifiuti
Szumski: «L'obbligo di portarli a Lovadina ci fa perdere 200 mila euro»

CONEGLIANO.
Quattrocentomila euro: questo secondo il presidente di Savno il risparmio che si avrebbe conferendo i rifiuti all'impianto di Venezia anziché in quello di proprietà di Contarina, a Lovadina. Per Riccardo Szumski
(in foto)
è tempo che si consenta di smaltire i rifiuti dove l'offerta economica è più conveniente, a vantaggio degli utenti.
«Spiace constatare - scrive in un editoriale sull'house organ il numero uno di Savno - come in ambito provinciale si continui a considerare l'impianto di produzione di Cdr di proprietà della ditta Contarina spa come un totem intoccabile e fondamentale nello scenario della gestione dei rifiuti solidi urbani non riciclabili del trevigiano». Per Szumski è giunto il tempo che si consenta di smaltire negli impianti del Veneto che offrono l'offerta migliore. Il braccio di ferro sul costo di smaltimento dei rifiuti a Lovadina è iniziato dopo il ricorso al Tar dei due consorzi soci contro la Provincia che aveva deliberato una riduzione delle tariffe per il 2011 e per i due anni precedenti e contro Savno che ha annunciato di trattenere le somme indebitamente pagate. Alla luce di ciò Contarina aveva inoltre annunciato di bloccare a partire dal primo settembre il conferimento all'impianto di Lovadina da parte dei consorzi. «Savno per non trovarsi in difficoltà si era già premurata di trovare una più vantaggiosa soluzione alternativa - dice Szumski -. Infatti l'impianto di Ecoprogetto di Venezia dichiarava la disponibilità ad accogliere il Rsu non riciclabile di Savno a 131 euro tonnellata». Secondo Szumski tale soluzione è di gran lunga più vantaggiosa: «Moltiplicati per le 20 mila tonnellate di rifiuto conferito di media da Savno, quei 20 euro in meno consentirebbero un risparmio di quasi 400 mila euro anno di costi da sostenere. Anche considerando la tariffa approvata dalla Provincia il risparmio per il bilancio Savno sarebbe di 200 mila euro. Qualcuno vuole aggiungere il maggior costo di trasporto? Visto che non si deve andare in Alaska, ma solo sino a Fusina facciamo 30 mila euro». E a guadagnarci, secondo Szumski, sarebbero anche gli utenti. Oltre alla questione economica per il presidente di Savno c'è anche quella dell'«obsolescenza dell'impianto». «La stessa società Contarina - dice Szumski - ha predisposto un progetto di ammodernamento dell'impianto di Lovadina». «Chi assorbirà i 4 milioni di euro previsti per tale intervento? - si chiede il numero uno di Savno - Ancora i cittadini non proprietari dell'impianto (Savno, Treviso, Mogliano) attraverso la quota di ammortamento calcolata poi nella tariffa di accesso all'impianto? Per poi non essere comunque proprietari dello stabilimento?» E poi ci sono i volumi di materiale lavorati dall'impianto: «Il sito - continua il presidente di Savno - è autorizzato a trattare 84 mila tonnellate annue. Tuttavia tra la crisi dei consumi e l'aumento della diffusione della raccolta differenziata si è passati dalle 87mila dichiarate del 2007 alle 82 mila del 2008 sino alle 75 mila del 2009». Tra le questioni anche il fatto che, a detta dello stesso Szumski, non ha mai prodotto più del 20% di combustibile da rifiuto. «Come non rilevare il fatto assai curioso che lo scarto di lavorazione dell'impianto sia pari all'80% del materiale trattato? - si chiede Szumski -. In una recente intervista apparsa sul quotidiano Avvenire, un'autorevole esponente di Contarina spa dichiarava che questo materiale di scarto viene smaltito a costi pari a 89 euro tonnellata. Però la richiesta di tariffa congrua per Contarina per il 2011 è di 151,43».
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