Sarmede, «Eleonora voleva fare la cuoca, si pagava gli studi lavorando»

Sarmede. La disperazione della famiglia, la sorella vive in Germania. Era iscritta a Scienze e tecnologie alimentari a Udine

SARMEDE. Si sentiva preparata, aveva studiato per bene, ma all’esame non è mai arrivata. Eleonora avrebbe dovuto sostenere l’orale di Scienze alimentari. Per questo era in auto con l’amico Simone Zago, che lei era passata a prendere a casa e che nello schianto è rimasto ferito. La notizia della tragedia si è diffusa in un attimo ieri mattina a Sarmede. La villetta dei Gava, dietro alle Poste del paese, è diventata meta di un costante e mesto pellegrinaggio di parenti e amici. Tutti in fila, in lacrime, per abbracciare mamma Nadia e papà Graziano. Un dolore racchiuso non solo all’interno delle mura della villetta al civico 3 di via Antonioli, ma che si è esteso all’intero paese.

Tra i primi a far visita alla famiglia il sindaco Larry Pizzol, che conosceva bene Eleonora, al pari del suo vice Stefano Maso. Eleonora appartiene a una famiglia nota e stimata. Avrebbe compiuto vent'anni il prossimo 22 marzo. La mamma è sarta mentre papà Graziano è consulente aziendale e presidente del Calcio Sarmede ed è stato consigliere comunale. Eleonora, dopo aver frequentato l’Istituto alberghiero “Beltrame” di Vittorio Veneto, si era iscritta alla facoltà di Scienze e tecnologie alimentari di Udine. Per mantenersi agli studi aveva trovato lavoro al Bennet di Sacile, nel reparto panificazione. Prima ancora al ristorante “Pull in” di Pinidello. «Era una ragazza che si dava sempre da fare», racconta il cugino Lorenzo Gava. «Lavorava, studiava, era simpatica».

Tra le lacrime parlano anche le sue amiche d’infanzia Giorgia Mares e Giada Dal Cin: «Con Eleonora stiamo state compagne dall’asilo fino alle medie. Eravamo legatissime. Lei aveva un sacco di qualità, ballava bene la break dance, era animatrice dei Grest, aiutava in parrocchia e aveva una grande passione per la cucina». Tra i suoi obiettivi quello di diventare cuoca, oppure oppure dietista.

«L'ho vista l'ultima volta giovedì sera» racconta Giada «dovevamo organizzare un incontro per stasera in sala parrocchiale, dedicato alla Shoah, con dei giovani della prima superiore. Invece ci riuniremo per parlare di lei, che non c'è più». Eleonora aveva una sorella maggiore, Francesca, che lavora in una gelateria di Berlino. Con il cuore straziato si è messa in viaggio per raggiungere Sarmede.

«Non mi sarei mai aspettato di scrivere parole per “La Gava”» ha postato sulla pagina Facebook il professor Tullio Marchi, docente dell'alberghiero di Vittorio Veneto. «Non è stata mia alunna, l'ho conosciuta poco, ma è bastato quel poco a farmi capire che persona buona e meravigliosa fosse, la voglia che aveva di vivere, la voglia di combattere».

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