Santa Maria Nova è pronta sarà il museo Carlo Scarpa

La chiesa dell’ex Intendenza diventa il museo Carlo Scarpa. Con quattro piani dedicati a esposizioni e scambi e i giardini dei chiostri aperti ogni giorno al pubblico. Di fatto, l’unico vero parco urbano di Treviso. Ma, ancor di più, un polo culturale nato in omaggio a uno degli architetti italiani per eccellenza, collegato alla vicina Galleria delle Prigioni, Fondazione Benetton e la non distante San Teonisto, altra ex chiesa rinnovata sempre da Edizione Property, la holding di casa Benetton.
il progetto
Questa la destinazione voluta da Luciano Benetton per la chiesetta di Santa Maria Nova, all’ex Intendenza di Finanza di via Canova, su progetto di Tobia Scarpa, figlio di Carlo, che ha già curato il recupero del vicino ex tribunale di piazza Duomo, diventato sede di Edizione. I lavori, 2,5 milioni di euro di investimento, sono stati eseguiti dalla Impresa Cev della famiglia Vendramin. E di fatto sono terminati. Interrotti a poche settimane dalla consegna a causa delle restrizioni ai cantieri per il coronavirus, sono pronti a riprendere nei prossimi giorni ma solo per le rifiniture, e per gli impianti da collaudare. Il resto è già concluso e il futuro già scritto. Lo confermano le parole di un braccio destro di Luciano Benetton, appunto l’architetto e designer Tobia Scarpa, che ha già recuperato, oltre l’ex tribunale, anche le ex carceri che si trovano dietro ad esso, e che ospitano la collezione Imago Mundi e altri uffici. Da un lato insomma l’arte, perlopiù visiva, dall’altro l’architettura, in questo nuovo centro culturale. Senza dimenticare la musica, il teatro, i talk, che da tempo trovano spazio nell’altro “regalo” di Luciano Benetton alla sua città, san Teonisto appunto, a lato di San Nicolò; e la ricerca negli spazi di palazzo Bomben, che ospita Fondazione Benetton.
il futuro
«L’ex chiesa dell’Intendenza sarà un luogo di studio e sviluppo: il signor Luciano ha deciso che sarà il museo Carlo Scarpa, è d’altronde a Treviso che trova base il premio intitolato a mio padre, e la città ha in deposito tutti i suoi progetti e molto altro» dice Tobia Scarpa, pronto a tornare in cantiere a giorni, a qualche settimana di distanza proprio da un sopralluogo in via Canova con Luciano Benetton. Lo spazio della chiesa di Santa Maria Nova, se non ci saranno cambiamenti, sarà quindi interamente dedicato al museo.
la struttura
Un totale di quattro piani calpestabili, accessibili dal cortile interno collegato a sua volta a tre giardini, quelli dei chiostri del complesso che ospitava l’ex Intendenza di Finanza. Entrando nell’ex chiesa lo sviluppo appare verticale, con una serie di soppalchi. «All’esterno si è trattato in particolare di dare nuova vitalità a degli edifici di struttura antica, raffazzonati qua e là negli anni 50» aggiunge l’architetto, «Credo che una delle cose più interessanti del complesso siano però i giardini, che è nell’animo di tutti rendere a uso pubblico: la città avrà finalmente un suo polmone verde dentro le mura». Ma il pensiero che c’è dietro è ancora più ampio. Ed è quello che starà ai trevigiani comprendere: «Se non lo faranno i trevisani di oggi lo faranno senz’altro i loro figli» scherza - ma non troppo - Tobia Scarpa, «Vorremmo che questo luogo diventi uno spazio di cultura e conoscenza, un luogo amato e riconosciuto dagli abitanti della città, inserito e in dialogo con la stessa: dovrà essere uno spazio, insomma, abitato e vissuto. È chiaro che gli abitanti non dovranno essere indifferenti perché lo spazio abbia il suo senso più profondo». Non un “banale” museo, insomma. Ma qualcosa di più. «Che la famiglia Scarpa sia nota in tutto il mondo come punto di riferimento per l’architettura poco importa: non sarebbe sufficiente» prosegue l’architetto, «questo progetto su Santa Maria Nova porta con sé tutto l’interesse che Luciano Benetton e il sottoscritto hanno verso la città. Speriamo che il virus, nella sua negatività, abbia fatto capire l’importanza della cultura e che la città, quindi pure questo nuovo spazio, siano presto riconosciuti ed amati». Dettagli e burocrazia saranno chiusi ufficialmente entro l’estate. Sulla carta sarebbe possibile l’inaugurazione del nuovo museo Carlo Scarpa - su questo Tobia non fa però trapelare dettagli - già entro la fine dell’anno, anche se è più probabile slitti al 2021. Più sicuro che il premio internazionale “Carlo Scarpa per il giardino”, in essere dal 1990 grazie a Fondazione Benetton, avrà una nuova casa. Questa. Di mezzo, inevitabili, i ragionamenti sul futuro di piazza Duomo, con le prospettive di pedonalizzazione. —
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