Fiera con i cimeli del duce a Santa Lucia di Piave, esposto Anpi
Negli stand dell’evento Militaria bottiglie, calendari e simboli del Ventennio. Il sindaco: «Io antifascista, approfondirò il caso». I numerosi visitatori dei padiglioni sono rimasti sorpresi per la merce esposta

Effigi di Mussolini alla fiera Militaria di Santa Lucia, arriva le denuncia dell’Anpi di Conegliano: «L’Anpi Mandamentale di Conegliano esprime sdegno e forte preoccupazione per la presenza, all’interno della fiera Militaria di Santa Lucia di Piave (dello scorso weekend, ndr), di materiale che richiama apertamente il regime fascista - spiega il presidente Omar Lapecia Bis - . Durante l’evento sono stati esposti e messi in vendita gadget, accessori e bottiglie di vino con l’effige di Benito Mussolini, in aperta violazione della legge e in spregio ai valori democratici della nostra Repubblica».
Dai partigiani coneglianesi c’è anche la richiesta alle autorità competenti di «un intervento immediato affinché simili episodi non si ripetano» e un «appello a tutte le istituzioni, agli organizzatori e alla cittadinanza affinché venga sempre tenuta alta l’attenzione contro ogni forma di revisionismo e propaganda neofascista».
La sezione locale dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia continua, evidenziando anche la presenza, in questo contesto, di «un’associazione con sede a Montebelluna, già più volte segnalata alle istituzioni per il mancato rispetto delle disposizioni e dei decreti che regolano l’abbigliamento delle Associazioni d’Arma.
Non essendo un’associazione d’arma, ma semplicemente un’associazione culturale, non può indossare alcun riferimento militare, come il basco amaranto, altri copricapi, brevetti, mostrine, né può esibire labari o vessilli con simboli militari, concessione riservata esclusivamente alle associazioni d’arma, combattentistiche, di reduci o mutilati di guerra - aggiunge Lapecia Bis - . Nonostante ciò, i membri di questa associazione continuano deliberatamente a violare tali disposizioni, contravvenendo ad una precisa direttiva del 2019.
Essendo dei civili – o, più precisamente, dei venditori – e non appartenendo ad alcuna associazione d’arma riconosciuta, il loro comportamento rappresenta una grave irregolarità e un ulteriore tentativo di mistificazione storica». Sul caso è intervenuto anche il presidente dell’Associazione Paracadutisti di Treviso, Toni Venturato: «Purtroppo, esistono persone che violano i regolamenti, indossando il copricapo militare anche quando non ne hanno diritto, e si atteggiano a paracadutisti pur sapendo che, con i loro comportamenti, prevaricazioni e atti non conformi, danneggiano il buon nome e la reputazione dei Paracadutisti d'Italia - commenta Venturato - così facendo, non solo mancano di rispetto alla nostra tradizione e ai nostri valori, ma violano anche le disposizioni vigenti e i decreti presidenziali. I paracadutisti e tutte le associazioni d’arma operano con dedizione nelle comunità per celebrare, onorare e ricordare i grandi valori e le persone che hanno reso l’Italia un Paese migliore».
Contattato per un commento sull’accaduto, il sindaco Fiorenzo Fantinel, ribadendo il suo essere antifascista, ha annunciato che chiederà un confronto con l’Anpi, sottolineando l’attenzione dell’amministrazione su questa tematica. Ha invece preferito non rilasciare dichiarazioni in merito all’accaduto Valentina Manfren, la direttrice dell’azienda speciale Santa Lucia Fiere.
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