Sangalli, c’è il doppio fallimento

Il tribunale decreta la fine della Vetro Satinato e della Magnetronico

SUSEGANA. Sono fallite la Sangalli Vetro Satinato Srl e la Sangalli Vetro Magnetronico Srl, entrambe con sede a Susegana. Lo ha stabilito il tribunale di Treviso, scrivendo un’altra parola sulla crisi senza ritorno del gruppo del vetro. Nelle scorse settimane lo stesso tribunale di Treviso aveva ammesso la Sangalli Vetro Manfredonia, altra controllata del gruppo, alla procedura di concordato preventivo. Il piano concordatario prevede di coprire gli oltre 90 milioni di euro di debito attraverso la cessione di beni mobili e immobili della società. I creditori saranno chiamati a pronunciarsi il prossimo 4 novembre alle ore 15.Per i chirografari si ipotizza una percentuale di pagamento molto bassa: cinque e mezzo per cento su quanto dovuto. Il ministero per lo Sviluppo economico è al lavoro per evitare lo “spezzatino” e per cercare di garantire la continuità industriale dello stabilimento di Manfredonia (Foggia) di proprietà del gruppo trevigiano. A gestire questo passaggio delicato - assieme a Luigi di Fant - ci sarà Stefano Ambrosini, già commissario straordinario di Alitalia. Per la Sangalli Vetro Magnetronico e la Sangalli Vetro Satinato, come detto, il tribunale ha scritto la parola “fine”. I curatori fallimentari sono rispettivamente Fabio Marchetto e Maria Franziska Fiori. Le udienze di verifica dello stato passivo sono state fissate per il 9 febbraio e per il 9 marzo 2016. Le due aziende danno lavoro complessivamente a una quarantina di dipendenti.

Finora, come hanno riferito i commissari Ambrosini e di Fant al ministero, «non è stato possibile trovare soluzioni che contemplino la cessione aggregata dei beni societari nella loro interezza e senza parcellizzazioni, come invece auspicato al fine di mantenere la continuità delle attività e dell'occupazione negli impianti della Sangalli».

Fabio Poloni

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