San Paolo, un Biscione di mille colori

Armati di colori, pennelli, fantasia e maestria gli artisti della compagnia “Artescalza”, guidati da Claudia Rossetti, hanno fatto irruzione ieri mattina nel parco di Via Francia, all’ombra del cosiddetto biscione nel quartiere di San Paolo, per dipingere l’anfiteatro in cemento al centro dell’area verde, da tempo in stato di abbandono. L’apporto dei professionisti si è concretizzato in un grande dipinto in bianco e nero con figure semplici proprio perché nel pomeriggio fossero i cittadini stessi e gli avventori del parco a completare l’opera mettendoci i colori per dare vivacità e luce a questa costruzione ormai degradata. E così è stato, con un susseguirsi di curiosi e soprattutto bambini, pronti a provare l’esperienza della street art e contribuire al recupero creativo di un pezzo della propria città, dando vita ad un vero clima di “festa da quartiere” con grande partecipazione degli abitanti. L’intervento fa parte del progetto di riqualificazione urbana portato avanti dall’associazione “La pulperia” che già da qualche anno promuove l’arte dei graffiti e murales a Treviso, dal progetto “4 stagioni” in vari sottopassi (da quello di Fiera a quello dei Nascimben in zona Ghirada, da via Dell’aeroporto a via Selvatico sul Terraglio) alle sperimentazioni pittoriche sul lungo muro che costeggia la Restera partendo da Ponte della Gobba. E proprio qui, nell’ambito del festival Anthropica 2018, si possono ammirare due nuove opere appena concluse: un affresco sui quattro assi delle carte trevigiane realizzato dall'associazione Tarvisium Gioiosa con Nicoletta Biondo e Joseph Moro, e un lungo murale dipinto dagli artisti di Subsculture in stile "manifesti Salce” con tematiche attuali di critica sociale, soprattutto in ambito ambientale, tra cui campeggia il monito “abbiamo disboscato mezza pedemontana per i vostri prosecchini”. E vengono evocati dalle immagini anche lo stato di prosciugamento del fiume Piave e le risorgive dello Storga che “non risorge”. «Tra i principali scopi del Festival – spiega Michele Zappia, presidente della Pulperia - vi è il desiderio di favorire la compenetrazione reciproca tra arte e società, promuovendone il dialogo all'infuori delle sedi ufficiali, per trasferirlo nelle strade e nelle piazze, ovvero alla quotidianità di tutti noi. Perciò l’arte urbana, con graffiti, murales e altre installazioni, costituisce uno dei maggiori interessi e caratteristiche del Festival, che vuole contribuire al processo di rigenerazione delle periferie».
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