San Camillo, tutti i letti occupati Nella Marca pieno l’80% dei posti

treviso
Arriva il primo paziente, poi il secondo, poi il terzo. Cresce la tensione che segue il pellegrinaggio delle ambulanze dal Ca’ Foncello al Covid Hospital del San Camillo di Treviso. Si apre il portellone, il personale accorre, il paziente in barella scende e viene condotto nell’area infettivi del San Camillo. Questa scena si è ripetuta per 200 volte durante questa seconda ondata della pandemia, fino a ieri. Poi lo stop.
NELL’ALA COVID
Alle ore 13 di ieri, infatti, l’ospedale San Camillo di Treviso aveva raggiunto il suo tetto massimo di ricoveri Covid. A dare l’annuncio nel primo pomeriggio la direttrice amministrativa della struttura suor Lancy Ezhupara: «Abbiamo 52 pazienti ricoverati per coronavirus, siamo pieni». L’accordo tra l’Unità di Crisi della Regione, Usl 2 e San Camillo, ha classificato quest’ultimo come Covid Hospital prevedendo una cinquantina postazioni: in mattinata la struttura non poteva ricevere altri degenti. In quasi dieci mesi di emergenza non era mai accaduto prima che un ospedale della Marca fosse “al completo”. Verso sera un lieve allentamento della tensione: “solo” 46 pazienti.
SOTTO STRESS
«Siamo parecchio sotto pressione, l’ala Covid sta lavorando a pieno regime, da giorni» prosegue suor Lancy «il personale è molto stanco e non manca lo scoramento davanti alle immagini degli assembramenti del fine settimana». La forte pressione sul San Camillo è il riflesso dell’impennata di ricoveri per contagio che ha caratterizzato la nostra provincia negli ultimi giorni portando tutta la rete ospedaliera a uno stress mai registrato prima. Lunedì nei nosocomi dell’Usl 2 c’era 440 ricoverati, martedì sono schizzati a 542, ieri erano 538: con un picco di 102 nuovi pazienti martedì. Un dato impressionante. «In media al San Camillo vengono accolti 5 pazienti al giorno, martedì l’azienda sanitaria ci ha chiesto in urgenza di accoglierne una decina. In questa seconda ondata dell’emergenza abbiamo già seguito 200 positivi al Covid, 5 volte gli assistiti della prima ondata» aggiunge la direttrice. La gravità della situazione non è un mistero.
IL TASSO DI SATURAZIONE
Guardando al piano dell’emergenza sanitaria fornito dall’Usl di Marca a metà novembre, a livello provinciale sono previsti 635 letti Covid nei reparti ordinari e 104 di Terapia Intensiva Covid. Alla luce dell’impennata di ricoveri che ha caratterizzato la settimana in corso, la saturazione dei letti Covid ordinari nell’Usl 2 è arrivata a sfiorare l’80% (496 letti occupati su 635 indicati nel piano).
Costantemente monitorata è anche l’occupazione dei letti di Rianimazione Covid: ne sono attualmente occupati 42 su 104 attivabili pari al 40%. Qui la pressione è meno elevata ma la preoccupazione resta poiché i ricoverati con grave polmonite bilaterale da Covid richiedono tempi lunghi di degenza, fino a 3 settimane, e assistenza continua. —
Valentina Calzavara
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