«Salviamo l’asilo» E il paese si tassa e se lo compra

VALDOBBIADENE. Il paese si compra l’asilo, e le mamme marciano per raccogliere i fondi. Tutte le famiglie della frazione di San Pietro di Barbozza si sono autotassate perché la parrocchia diventi proprietaria dell’edificio, le cui mura appartengono alle Madri Canossiane e al cui interno sono accolti, ogni giorno, 33 piccoli allievi. Anche chi non ha bimbi all’asilo ha deciso di raccogliere l’appello della parrocchia e di versare 100 euro per cinque anni, per l’acquisto “a rate” della scuola materna. Comprese le spese del notaio e dei vari atti burocratici, mancano ancora 80mila euro, ai quali altri se ne aggiungono per le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria. E questo è stato un anno particolarmente complicato: le piogge di febbraio hanno infatti causato qualche infiltrazione nella cucina, e la cuoca, oltre a provvedere ai pasti dei bimbi, spesso è dovuta intervenire per tamponare le perdite.
Oltre alle spese per l’acquisto dell’edificio, per i problemi strutturali come questo servirebbero altri 12mila euro, che il Comitato dei genitori (che “autogestisce” l’asilo insieme alla parrocchia) conta di reperire, almeno in parte, dalle offerte dell’escursione a Pian de Farnè organizzata con la Pro Loco per il 25 aprile. Passeggiata, pranzo e lotteria, con la speranza di raccogliere altri fondi necessari al sostentamento dell’asilo. «La struttura è piuttosto vecchia, e serve una manutenzione continua» spiega Daniela, una delle mamme impegnate nella raccolta fondi. Le rette dei bambini, da sole, bastano appena all’ordinaria manutenzione e al pagamento delle insegnanti. Ora, dopo le piogge, è stato eseguito un intervento di rilievo sul muro della cucina. Da poco è stata sostituita la vecchia caldaia, causa di bollette piuttosto elevate. Mentre per il giardino il Comitato dei genitori provvede a proprie spese, con il sudore dei volontari.
La parrocchia di San Pietro devolve le offerte di tutti i funerali al suo asilo (salvo indicazioni contrarie), ma non basta. «Fino al 2011 l’intera gestione era delle Madri Canossiane», dice Daniela. Poi le suore sono rimaste in due (e ultraottantenni): «Quindi la gestione è diventata nostra, e di don Romeo. Ora la parrocchia sta acquistando le mura. Tutto il paese sta pagando, anche chi non ha bimbi all’asilo, così la materna resterà per sempre nostra». Un acquisto collettivo che ha fatto felice anche il Comune, che pure provvede ogni anno a stanziare un contributo per l’asilo. «Dopo la partenza delle suore, la preoccupazione era proprio il destino dello stabile» spiega il sindaco uscente, Bernardino Zambon. «L’edificio è stato messo in vendita, avrebbe potuto acquistarlo un privato, e noi saremmo stati privati del servizio. Invece la parrocchia ha organizzato una colletta per l’acquisizione, e il paese ha risposto alla grande».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso