Sabato apre il nuovo cinema Edera ora all’orizzonte il primo festival

Nuovo cinema Edera. A Santa Maria del Rovere, dietro piazza Martiri di Belfiore, la multisala trevigiana rilancia. Si rifà il trucco - nuova facciata, pensiline più ampie - ma rinnova completamente anche gli interni delle tre sale: poltroncine, pavimenti, servizi, spazi comuni. Sabato l’inaugurazione, per ritrovare l’affezionata community di fedelissimi, consolidata negli anni dalla politica del film d’essai. E poi, all’orizzonte, c’è subito un evento, il nuovo Edera film festival (2-5 agosto), a marchiare una nuova fase per la multisala della città.
un punto di riferimento
«Siamo al quarto restyling in 30 anni, diciamo che la poltrone avevano raggiunto i limiti di servizio e andavano cambiate, a quel punto cogli l’occasione per rinnovare un po’ tutto», spiega Lorenzo Fantoni, al timone del cinema dal 1972, mentre la moglie Lilli ( all’anagrafe Graziella Michieletto) è li da ben 58 anni, avendo preso servizio quando il cinema è nato, nel lontanissimo 1960. Il cinema italiano viene da una stagione nera - nella Marca ha chiuso il Verdi a Vittorio Veneto – ma all’Edera hanno deciso di giocare in contropiede: «Noi abbiamo tenuto botta, non perdiamo e registriamo un più 0,25% , ma ci siamo detti che è proprio in questi momenti che si deve ripartire con più entusiasmo». Lorenzo e Lilli hanno dovuto rinunciare alle ferie, per seguire i lavori, non ancora ultimati, come testimonia la facciata del cinema, ancora coperta dall’impalcatura a pochi giorni dall’inaugurazione.
maledetta burocrazia
Fantoni ce l’ha però con la burocrazia di Ca’ Sugana: «Ho inviato l’istanza per ampliare la pensilina, ci sono 45 giorni di tempo, scadono il primo agosto, sono andato a sollecitare più volte gli uffici, ma l’autorizzazione manca ancora, magari in extremis ma vogliamo essere pronti per il nostro pubblico». Sale e capienza immutate, ma il restyling garantirà miglior fruibilità. E sul futuro, Fantoni assicura che «cercheremo di essere sempre più vicini al nostro pubblico».
il festival
E proprio l’imminente festival gli ha ridato fiducia: «Abbiamo visionato 1300 opere fra film, con documentari e corti, e devo dire che è una fortuna che ci sia una scrematura a monte, lasciando a noi esercenti l’ultima scelta», spiega, «ma devo dire che ho visto tantissime opere veramente interessanti, nuove, fresche. È la bellezza del cinema». E Se l’Italia piange (meno 12% di biglietti la scorsa stagione), il Nordest perde il 10%. E Treviso? «In controtendenza, le sale cittadine reggono molto più dei multiplex», dice Fantoni, «Silea poi è fra quelli che perdono meno in Italia». In controtendenza anche il cinema d’essai: +5 % . —
Andrea Passerini
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