Rubate e ritrovate 40 bici di Zavarise

CORNUDA. Quaranta biciclette di ultima generazione, tra queste un prototipo da oltre 12mila euro. Tutte caricate in un furgone e pronte per essere inviate all’estero. Rischiava di essere questo il bilancio del maxi-colpo messo a segno nei magazzini dell’officina Zavarise di Crocetta del Montello. Ma il bottino è stato intercettato prima che facesse il salto oltrefrontiera.
Il colpo era avvenuto all’alba di venerdì. I ladri erano riusciti a mettere fuori uso il sistema di sorveglianza della ditta, introducendosi all’interno e selezionando i telai più costosi. Avevano agito velocemente, indisturbati, tanto da riuscire a caricare tutto su un furgone Volkswagen che era stato lasciato lì per la riparazione e fuggire. L’indomani mattina l’immediata denuncia dei titolari che a seguito del colpo rischiavano di trovarsi nel baratro della crisi aziendale.
I carabinieri di Montebelluna, dopo aver dato l’allarme a livello regionale attivando i controlli nei porti e nelle autostrade hanno battuto a tappeto la zona alla caccia di 220mila euro di biciclette. Tanto valevano infatti i 40 telai rubati da Zavarise. Un prezzo altissimo, a cui si sarebbero aggiunti i danni che l’officina avrebbe dovuto saldare ai clienti per quei telai che erano stati lasciati lì per essere riparati, e per quel furgone rubato assieme a un’audi A4. Anche queste in riparazione.
I militari di zona hanno passato al setaccio ogni possibile covo dei ladri, ogni magazzino dismesso, ogni luogo dove la merce potesse essere stata depositata. Ma niente. Le ricerche si sono estese subito anche al territorio veneziano calcolando l’effettiva distanza che il furgone, caricato, avrebbe potuto percorrere prima di trovarsi in una fascia oraria critica.
Ed è stato proprio nel veneziano, a Zelarino, che i carabinieri hanno intercettato il furgone. Era parcheggiato nel piazzale adiacente un supermercato. Confermato che si trattava dello stesso mezzo rubato a Crocetta, i carabinieri di zona hanno forzato la porta posteriore scoprendo così ujn vero e proprio ammasso di biciclette. Tutte quelle rubate poche ore prima a Crocetta.
Perchè il mezzo era stato lasciato lì? «Probabilmente» spiega il capitano dei carabinieri di Montebelluna Eleonora Spadati, «perchè chi aveva fatto il colpo abitava nella zona, o perchè aspettava che arrivasse il buio per trasferire la refurtiva in un mezzo pulito, quello da usare poi per il trasferimento all’estero o in un altro luogo dove smontare tutti i telai».
La merce è rimasta nelle mani dei carabinieri di Mestre per gli accertamenti scientifici. Si cerca di trovare una traccia utile a identificare i ladri e capire se si tratta di una banda organizzata, specializzata o ben informata.
Oltre alle biciclette erano stati rubati anche capi d’abbigliamento ed accessori meccanici e tecnici. Tutto ritrovati all’interno del furgone tra le biciclette.
Federico de Wolanski
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