Rubata la cassaforte alla Sipa

Il colpo nella notte. All’interno c’erano documenti e 5000 euro. Beffato il servizio di sorveglianza
Borin Vittorio Veneto azienda SIPA Borin Vittorio Veneto azienda SIPA
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VITTORIO VENETO. Rubata nella notte tra lunedì e martedì la cassaforte, con all’interno documenti e circa 5.000 euro, dall’azienda Sipa del gruppo Zoppas con sede in via Caduti del Lavoro a Vittorio Veneto. L’allarme era scattato alle 2.30 del mattino, ma quando gli uomini della sicurezza privata sono arrivati sul posto non si sono accorti di nulla.

L’allarme ai carabinieri è stato dato la mattina di martedì alle 8, dopo l’ingresso dei primi dipendenti. Da una prima, ancora parziale, ricostruzione sembra che i ladri siano penetrati in azienda da una finestra, usata anche per portare via la cassaforte.

Sono le 2.30 di notte quando alla Sipa scatta l’allarme per una possibile intrusione. Gli uomini della vigilanza privata si portano immediatamente in via Caduti del Lavoro ed effettuano un sopralluogo. Non notando segni di effrazioni alle porte e alle finestre, se ne sono andati. Ma la realtà era ben diversa.

I ladri erano infatti entrati in azione nell’azienda di San Giacomo di Veglia. I soliti ignoti si erano introdotti nel cuore della notte da una finestra al primo piano degli uffici ed avevano divelto, con martelli e mazze, una piccola cassaforte a muro che all'interno conteneva documentazione e circa 5mila euro in contanti.

La mattina dopo, all'apertura degli uffici, è stato scoperto il furto su cui ora indagano i carabinieri di Vittorio Veneto. L’indagine si annuncia particolarmente complessa, dato che nessuna telecamera interna ha ripreso le immagini del furto avvenuto. Si cercherà in particolar modo di capire come sia stato possibile per i ladri entrare all’interno dell’azienda da una finestra senza minimamente dare nell’occhio e, soprattutto, senza lasciare segni di scasso.

I carabinieri della stazione di Vittorio dovranno infatti raccogliere informazioni da chiunque possa anche aver solo qualche idea su quanto accaduto.

Giorgio Barbieri

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