Rossl & Duso, 40 operai in cassa

Vedelago, l’azienda metalmeccanica subisce un calo di redditività. Accordo siglato con i sindacati

VEDELAGO. Alla Rossl & Duso 40 dipendenti andranno in cassa integrazione. Quella di Vedelago è l'ennesima azienda costretta a ridurre l'organico.

La Rossl & Duso Group Spa, che dalla fine degli anni Sessanta si occupa di lavorazioni metalmeccaniche di alta precisione ed esporta in tutto il mondo, è una delle aziende storiche di Vedelago e della castellana. Venerdì scorso in Provincia c'è stato l'epilogo di una trattativa conclusasi con la firma di un accordo tra azienda, sindacati e, appunto, Provincia. Un anno di cassa integrazione straordinaria per una quarantina di dipendenti su di un totale di 130 lavoratori. Una scelta inevitabile per l'azienda. La cassa integrazione straordinaria della durata di 12 mesi sarà prorogabile successivamente di altri 12 mesi. «Alcune particolari lavorazioni di cui si occupa l'azienda» spiega Elio Boldo, della Fiom Cgil «risultano attualmente non più redditizie. Per cui si è deciso di tagliare queste lavorazioni».

L´azienda è stata fondata nel 1969. La sede centrale si trova in via Montegrappa. Il gruppo, oltre alla sede vedelaghese, ha anche un officina sempre a Vedelago e un altro stabilimento a Pola in Croazia. La Rossl & Duso è specializzata in lavorazioni meccaniche di precisione (alesatura, fresatura, tornitura, rettifica) per la realizzazione di manufatti in acciaio. I settori dove opera sono quelli energetico, siderurgico, navale, ricambistico e meccanico.

La scelta dell'azienda è stata quella di tagliare i settori ormai poco redditizi per il calo di affari che sta investendo tutto il mondo produttivo, non soltanto in Italia.

I sindacati hanno siglato insieme alla proprietà un accordo per fare un anno di cassa integrazione straordinaria. Il settore metalmeccanico nella castellana è stato uno di quelli maggiormente colpiti dalla crisi economica. Dal 2008 in poi diverse aziende castellane si sono viste costrette a fare cassa integrazione, a ridurre il personale o nel peggiore dei casi a chiudere. Il caso più eclatante è quello della Fervet di Castelfranco, azienda metalmeccanica che costruiva carrozze ferroviarie. Dopo oltre un anno di cassa straordinaria l'azienda è stata costretta a chiudere e attualmente è in liquidazione. Alla base di tutto un crollo vertiginoso delle commesse.

Alla vicina Berco invece c'è stata una riduzione del personale passato nell'arco di qualche anno da quasi 500 addetti a 370.

Preoccupa gli operai la situazione attuale. Da quest'estate alla Berco c'è stato un calo vertiginoso degli ordini stimato attorno al 30%. Altro caso emblematico quello della Fraccaro Radioindustrie che ha licenziato alcune decine di lavoratori e al contempo spostato parte della produzione in Tunisia.

Nel 2009, in uno dei monmenti di picco della crisi economica attuale, si calcolava che a Castelfranco nel solo settore metalmeccanico vi fossero complessivamente un migliaio di operai in cassa integrazione. Sono passati 3 anni, ma la situazione non pare migliorare.

Daniele Quarello

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