Rogo nella notte, distrutto lo Sugar Reef

Il fuoco è partito dalla sala centrale del tempio del divertimento, salva solo la cucina. Danni per due milioni di euro
Di Giusy Andreoli

PIOMBINO DESE. Il fuoco ha completamente distrutto nella notte tra mercoledì e giovedì i 1.200 metri quadri della discoteca Sugar Reef. Fortunatamente nessuno è rimasto ferito, il locale di via Pacinotti era chiuso. Tutto era pronto per la festa di Halloween. Secondo una prima stima, il danno ammonta a due milioni di euro, assicurato.

Le cause. Si propende per il cortocircuito visto che è stato verificato che tutte le porte risultavano ancora chiuse con catena e non c’erano evidenti inneschi. Non sono stati riscontrati elementi per dire che il rogo sia stato provocato. Gli investigatori si riservano di valutare bene tutto prima di escludere definitivamente il dolo. I tre soci titolari del locale e il direttore – Fabio Volpato di Castelfranco, i camposampieresi Thomas Visentin e Riccardo Checchin (quest’ultimo legale rappresentante) e Cristian Simioni di Castelfranco – hanno affermato di non aver mai ricevuto minacce o intimidazioni.

L’incendio. Per domare le fiamme sono intervenuti i vigili del fuoco di tutto il circondario con una quarantina di uomini e più mezzi. Le indagini sono affidate ai carabinieri della stazione di Piombino Dese. L’allarme è scattato a mezzanotte. Ad avvistare il fumo che fuoriusciva dal tetto è stata un’automobilista, è corsa dentro al bar Motivi, adiacente alla discoteca, per segnalare il pericolo. Il titolare del Motivi, Fabio Antonello, ha telefonato immediatamente al 115. Pochi secondi dopo i centralini dei vigili del fuoco e quello dei carabinieri di Cittadella sono stati presi d’assalto da residenti e automobilisti. Sul posto è arrivata una pattuglia dei carabinieri, seguita dai pompieri di Castelfranco con tre autobotti e un’autoscala. Quindi sono arrivati anche i pompieri di Cittadella, di Santa Giustina in Colle, di Mestre con due mezzi, di Treviso e un funzionario da Padova.

I danni. L’opera dei pompieri ha permesso di salvare almeno gli elementi della cucina del Sugar Reef e di limitare i danni al Motivi. Salvo anche il supermercato, che occupa l’ala est dell’edificio. Il fuoco ha divorato l’intero locale da ballo con il bar, la consolle e gli uffici e fatto crollare la copertura. Va detto che l’attività è certificata e autorizzata e che l’impianto elettrico era a norma, ma le fiamme hanno avuto buon gioco con la travatura in legno, il lamellare e il rivestimento insonorizzante. Secondo le prime risultanze il fuoco ha avuto origine dalla sala centrale. «È partito a ovest del fabbricato», spiegava ieri mattina Ivano Sbrizza, capo squadra dei pompieri, «e si è propagato a est fino ad arrivare alle cucine, dove lo abbiamo fermato impedendo che raggiungesse il supermercato».

Il cuoco. «Ma non poteva piovere come la notte prima?», si chiede Mirko Baggio, il responsabile di cucina del Sugar Reef, che è di Castello di Godego. Invece mercoledì notte, quasi una beffa, tirava pure un po’ di vento. Anche Baggio è accorso appena saputo e fa gruppo con il capannello di gente che assiste alle operazioni di smassamento. «È una disgrazia. Il lavoro era molto ben programmato, avevamo in arrivo ospiti importanti». Per Baggio «al 99% è stato un cortocircuito. In una disco ci sono fili e controfili che viaggiano a chilometri». Lo solleva il fatto «che il fuoco non è partito dalla cucina, sono sicuro. È l’unico posto che si è salvato». Il rischio di crollo è reale, tanto che i carabinieri hanno allontanato tutti e recintato lo stabile, messo sotto sequestro.

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