«Rodin rilancerà anche il museo Bailo»
Santa Caterina gratis per Goldin, interviene Manildo: «È un volàno per i capolavori di Martini custoditi in Borgo Cavour»

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«La mostra dei 100 giorni di Rodin a Santa Caterina rappresenterà anche il definitivo lancio del museo Bailo, che abbiamo riaperto nell’ottobre del 2015 dopo anni di chiusura per lavori: le sculture di Rodin intrecceranno infatti un dialogo forte con quelle di Martini, al Bailo, c’è un filo rosso che le lega. Anche perché chi andrà a vedere Rodin potrà godere dell’ingresso ridotto, al Bailo. Farà 100 mila visitatori Rodin? Se anche il Bailo in quei 100 giorni dovesse farne “solo” 30 mila, sarebbe comunque un successo: sono tre volte tanto gli ingressi che registra in un anno».
Il sindaco Giovanni Manildo spiega così la decisione della sua amministrazione comunale di mettere a disposizione di Marco Goldin il museo di Santa Caterina a titolo completamente gratuito, anche con tutte le spese a carico del Comune, personale compreso, per l’allestimento della mostra dedicata allo scultore Auguste Rodin, in programma dal 22 febbraio al 3 giugno 2018.
La volta precedente, per la mostra sugli Impressionisti, non era stato così. Qualcuno, e non solo la Lega, parla di mossa ad effetto per riavere Goldin in città proprio sotto le elezioni comunali. Manildo, invece, parla di valorizzazione della città di Treviso oltre i confini nazionali.
Rodin a Santa Caterina: museo a completa disposizione di Goldin, vero Manildo?
«È una grande occasione per la città. Una mostra di importanza forse anche maggiore di quella precedente, perché creata da Goldin su misura e solo per Treviso. Nessuno potrà rivederla altrove. Una mostra di richiamo quantomeno europeo, che sicuramente porterà almeno 100 mila persone in 100 giorni, anche se la scultura è materia più difficile della pittura. Ma Rodin è un grandissimo e il nome di Marco Goldin una garanzia: il “sistema Treviso” tornerà a far parlare di sé oltre i confini nazionali. E per sistema intendo anche la preziosa collaborazione con Camera di Commercio e associazioni di categoria».
Una mostra esclusiva.
«E, lo ripeto, strettamente legata alle sculture di Arturo Martini custodite al Bailo. Mi piacerebbe anche a quelle del Canova, a Possagno. Lancio la sfida. Insomma, siamo la capitale della scultura».
Santa Caterina propellente per il Bailo.
«È un’operazione che valorizzerà anche le opere d’arte del Bailo, non solo quelle di Martini, ne sono certo. Abbiamo in casa un patrimonio incredibile. Vedremo le code a Santa Caterina, ma anche al Bailo. Per non parlare dell’indotto: bar, ristoranti, alberghi pieni. Turisti e visitatori da tutte le città».
Santa Caterina gratis per Goldin che comunque, in cordata, a suo tempo ha dato 750 mila euro per uno stralcio della nuova sala Ipogea del museo.
«Goldin è un grandissimo comunicatore in tema di arte. Tra la sua spinta e l’ingresso ridotto per il Bailo, sarà l’intero sistema museale cittadino a vincere la partita».
Sì, però il secondo chiostro e l’ultimo piano del museo Bailo devono ancora essere sistemati.
«Li sistemeremo con i milioni di euro che ci arriveranno dalla cessione delle quote di Save e dalla vendita del palazzo della prefettura. Per il progetto esecutivo della parte da restaurare si è già fatta avanti un’impresa locale: metterà di tasca propria i 140 mila euro necessari. Entro fine anno voglio partire anche con questo grande progetto».
C’è già qualcuno, e pure di centrosinistra, seduto perfino in consiglio comunale ma “dissidente”, pronto a fare ricorso alla Corte dei Conti contro la messa a disposizione gratuita del museo di Santa Caterina a Goldin. C’è chi parla di danno erariale.
«Nella filosofia generale del contratto, con una simile valorizzazione del Bailo oltre che di Santa Caterina, non la metterei in questi termini, visto il ritorno economico che avremo. Ma non sono uno che fa polemiche».
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