Roberto De Col, l’uomo che sussurra agli angeli

E' l'uomo degli angeli, perché riesce a percepirli. Da più di trent'anni comunica con il suo: ora ha deciso di mettere a disposizione del prossimo le sue conoscenze, e aiuta gli altri ad entrare in contatto con queste entità

E' l'uomo degli angeli, perché riesce a percepirli. Da più di trent'anni comunica con il suo: ora ha deciso di mettere a disposizione del prossimo le sue conoscenze, e aiuta gli altri ad entrare in contatto con queste entità. Roberto De Col (tecnicamente esperto degli angeli e sensitivo) ha 44 anni, è nato a Belluno e oggi vive a Vittorio Veneto, dove ha uno studio in cui analizza il rapporto dell'individuo con l’ angelo custode. Ha già pubblicato due libri, tiene conferenze e seminari in tutta Italia, in una materia dove si incrociano fede e scetticismo, luoghi comuni e pregiudizi, convinzioni personali e speranza, desideri e paure.. De Col, chi sono gli angeli? «La prima cosa che ci viene in mente è quella di individui con le ali, come raffigurati nell'iconografia classica. Cherubini, serafini, ecc. Prendiamo quelle immagini solo come un simbolo dell'abbraccio divino» Allora non è cosi? «Stando ai miei studi l'angelo è un'entità che ha già vissuto, ed è strettamente personale. Ognuno di noi incontra il suo angelo per affinità, perché in precedenza ha fatto esperienze simili alle nostre, è vicino alla nostra natura e capisce i nostri bisogni. È lui che si accompagna a noi. Non fa miracoli, né è lo spirito di un nostro caro che non c’è più. Ma è una forza che ci aiuta». Come si fa allora a entrare in contatto con il nostro angelo custode? «Come prima cosa occorre cercarlo spiritualmente. Tutti possiamo riuscire a contattarlo, non servono medium, siamo noi i medium di noi stessi. Bisogna attivare un percorso interiore, e occorre grande determinazione. Io aiuto le persone a capire come lo possono fare, non mi sostituisco a loro». Quando ha incontrato per la prima volta il suo angelo? «Da bambino. Avevo 8 anni, c’era un momento familiare non facile. Mi si è avvicinata una figura che mi ha annunciato un percorso, e ne ho percepito la presenza. Ero sereno. Lì per lì ne ho parlato solo con mia madre che ha capito, poi ho approfondito l’argomento da autodidatta. E oggi sono un sensitivo». Ricorda qualche caso significativo, fra le tante pene che si sono rivolte a lei in questi anni? O qualche «contatto» che sia speciale? «Una signora, che nel chiedere al suo angelo di manifestarsi ha iniziato a trovare in giro sassi a forma di cuore; un signore ha avuto un riscontro attraverso una scritta incisa sul ghiaccio; un altro ne ha avvertito la presenza accendendo la radio».

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso