Roberta e Stefano: la coppia di Salgareda che ha scelto l'autoproduzione

Coppia di Salgareda da otto anni vive coltivando uno stile. Ortaggi, pane e biscotti, vino, carni allevate in proprio

Roberta e Stefano, vivere felici coltivando la terra

SALGAREDA. Quando si parla di decrescita felice la maggior parte della gente sente un brivido lungo la schiena: l’idea è associata ad un ‘tornare indietro’ che di felice non avrebbe proprio niente. Per Roberta e Stefano di Salgareda, paesino tra Oderzo e Treviso, la decrescita felice ha significato invece fare un passo avanti, un passo che ha messo insieme libertà, felicità e rispetto dell’ambiente e dei suoi cicli vitali.

Una scelta consapevole, giunta in età matura, che la coppia vive da ben otto anni seguendo la strada dell’autosufficienza alimentare con la loro azienda agricola ‘Le Ave’. Un’azienda sui generis che non punta a creare profitto ma a soddisfare le esigenze della famiglia con cibo sano, vendendo l’eccedenza direttamente in campo per coprire i restanti bisogni della vita.

«Ci autoproduciamo quasi tutto il cibo che mangiamo: dalla carne, alleviamo galline, alle verdure che coltiviamo, fino alla produzione delle farine per pane e dolci. Non ci facciamo mancare neppure il vino che ovviamente autoproduciamo» spiega Roberta. «Di numerose verdure e legumi ci facciamo i semi da soli. Il nostro modo di fare agricoltura è prenderci cura della terra che abbiamo in gestione con amore e rispetto, consapevoli che siamo una parte di essa. Possiamo definire il nostro coltivare ecologico e consapevole».

Alle spalle Roberta e Stefano hanno una vita normalissima: entrambi lavoratori dipendenti, Roberta Daniotti, 56 anni originaria di Salgareda, e Stefano Puri, 46 anni originario di Piavon, otto anni fa hanno deciso di cambiare vita. Dopo una prima esperienza in provincia di Belluno, sono tornati a Salgareda dove lavorano circa 4 ettari di terra.

«L’esperienza in montagna è stata molto dura - racconta Roberta - ma ci ha insegnato moltissimo. Dopo cinque anni abbiamo deciso di tornare a casa. Qui abbiamo trovato la nostra dimensione. Coltiviamo la terra con le nostre mani, non facciamo trattamenti seguendo un calendario e non usiamo nessuna sostanza chimica. Per fertilizzare il terreno non utilizziamo neppure letame, in quanto non abbiamo una conoscenza diretta degli allevatori e di quello che danno da mangiare alle loro bestie. Attualmente stiamo utilizzando un metodo innovativo che utilizza come fertilizzante la stessa erba che cresce nel nostro campo».

Roberta e Stefano non hanno un negozio. «I nostri clienti hanno la possibilità di fare ordini telefonici così possiamo raccogliere la verdura poco prima del loro arrivo», precisa Roberta, « altrimenti possono venire con noi nel campo e raccoglierla direttamente. Tra i nostri obiettivi c’è anche il far comprendere alle persone che le verdure devono essere consumate il più fresche possibile».

Roberta e Stefano lavorano prevalentemente con il gruppo d’acquisto popolare (Gap) di Oderzo dell’associazione MondoRoverso e sostengono la campagna di Genuino Clandestino per la libera lavorazione dei prodotti contadini e quella di ‘contadinazioni- autoproduzioni contro ogni sfruttamento’, nata in Sicilia, distribuendone alcuni prodotti su ordinazione. Per Roberta e Stefano si tratta di una scelta di salute e di libertà.

«Detta in parole semplici meno compro meno ho bisogno di fare reddito, quindi sono più libero», afferma Roberta, «Se guardiamo i numeri però noi viviamo sotto la soglia di povertà, ma chissà perché ci sentiamo ricchi».




 

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