Rifiuti, sole, energia la fabbrica verde risparmia e assume

di SERENA GASPARONI
Oramai è assodato: nel lungo periodo, una migliore organizzazione aziendale, improntata sulla sostenibilità, premia sia in termini di redditività, che di impatto sociale e ambientale. Le aziende della Marca trevigiana si stanno adeguando: la provincia di Treviso è nella top 20 (undicesima nella classifica nazionale) delle città con il maggior numero di aziende green. Sono realtà legate a tutti i comparti industriali che hanno deciso di investire in tecnologie per ridurre l'impatto ambientale, risparmiare energia e contenere le emissioni, dal 2008 a oggi. Una scelta che il mercato sembra premiare: tra il 2008 e il 2014 sarebbero state ben 6.580 le aziende della Marca ad aver investito in questi prodotti e tecnologie, generando in tutto 1.070 le assunzioni (non stagionali) collegate a green jobs. La scarpa realizzata con il sole.
E' di Grisport, colosso di Castelcucco fondato nel 1977 dai fratelli Grigolato, specializzata nella produzione di scarpe da trekking. Il biglietto da visita sono i 15 mila metri quadri di pannelli solari, pari a 4 campi di calcio che generano 850 mila kw/h annui con il risparmio di 500 tonnellate di emissioni di anidride carbonica. L'impianto, installato nel 2009, all'epoca il più grande d'Italia, consente all'azienda di essere quasi autosufficiente a livello energetico. Grisport da 10 anni a questa parte ha deciso di ribaltare il proprio business, focalizzando l'80% dei propri sforzi nella realizzazione e vendita di prodotti con il proprio marchio. «Ci ha permesso di fidelizzare il cliente» dice Graziano Grigolato, presidente di Grisport «oggi una battaglia sui costi di produzione è una battaglia persa.
La via per le aziende del distretto è iniziare a produrre con un marchio loro, che sia riconoscibile, anche per le sue modalità di produzione ed emblema del Made in Italy» “Progest ridà vita alla carta”. Non si tratta di un modo di dire: oggi tutta la raccolta di Contarina confluisce nelle piattaforme di Progest, numero uno della carta d'imballaggio e del packaging. Viene ripulita dalle impurità e portata in cartiera, quindi rigenerata in nuova carta con cui Progest produce cartone con un market share in questo settore del 30% circa, per poi arrivare alla trasformazione nel prodotto finito, la scatola. Il packaging in cartone ondulato viene utilizzato in particolare per gli imballaggi dell'alimentare, come vassoi per il trasporto di insalate, ortaggi e frutta imbustati.
Ma l'impegno di Progest è rivolto anche al risparmio energetico. Nello stabilimento della Plurionda, a Zero Branco, nei primi mesi del 2015 verrà completato un impianto fotovoltaico da 2 mega watt per rendere completamente autonoma la produzione. Poi toccherà alla Cuboxal di Silea, dove c’è in progetto l’installazione nel 2016 di un impianto per la produzione di 1,7 mega watt. Insomma: le scatole da pizza esportate in tutto il mondo saranno stampate, tagliate e confezionate utilizzando solo l’energia del sole.
Scarto zero: per Pal Srl di Ponte di Piave, leader nel mondo nella realizzazione di macchine per la lavorazione del leg. no, puntare sull'innovazione è diventato irrinunciabile. Sul piatto oggi due progetti innovativi che consentono il riutilizzo dei materiali di scarto realizzati grazie ai finanziamenti europei. Nell’ambito del programma di ricerca comunitario Life + 2012, Pal sta progettando un innovativo sistema di selezione ottica degli inquinanti plastici del legno. Lo strumento si chiama “Plastic killer” e permetterà di riciclare il truciolo di legno destinato allo smaltimento e utilizzarlo nella produzione di pannelli di alta qualità.
Con il progetto Life + 2013 e grazie anche al partner francese GDE – Guy Dauphin Environnement – stanno sviluppando un innovativo sistema di trattamento del “Car Fluff”, il residuo plastico leggero prodotto dalla demolizione delle auto. Grazie al progetto (che in questo momento è alle fasi iniziali) sarà possibile recuperare i materiali pregiati in esso contenuti sfruttabili per realizzare un combustibile con poco inquinante per la produzione di energia elettrica. «Investire in innovazione è l'unica soluzione per rimanere sul mercato e continuare ad essere competitivi» dice Giuseppe Pinese, project manager Life di Pal.
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