Rifiuti porta a porta, i trevigiani promossi

Lamentele su lamentele, ma alla fine i trevigiani sono dei diligenti differenziatori di spazzatura. Ad un anno dall’avvio del porta a porta è tempo di bilanci, e le cifre sembrano tutte positive. Già raggiunto l’86% della differenziata, un record per i Comuni capoluogo. «I trevigiani si comportano benissimo», spiega il presidente di Contarina Franco Zanata, «abbiamo raggiunto risultati che non pensavamo si potessero ottenere tanto rapidamente».

La differenziata decolla. Anche il periodo di apprendimento del nuovo sistema è stato praticamente nullo. Il porta a porta è sbarcato nei primi quartieri a novembre, quando la quota della differenziata a Treviso raggiungeva il 54% circa. Ad aprile quando i vecchi cassonetti sono stati effettivamente tolti in molti quartieri, la raccolta differenziata aveva raggiunto il 63%; a luglio con l’arrivo in centro dei bidoncini addirittura l’83%. Ora si è attestata all’86%. «E la qualità del rifiuto è altissima», prosegue Zanata, «ci sono pochissimi errori da parte dell’utenza».

Qualche numero. Nel 2013, ogni trevigiano aveva prodotto mediamente 271,4 kg di rifiuto non riciclabile (quello che finisce in discarica o ad incenerire), lo scorso anno solo 59. E’ salita la quota invece di ciò che si ricicla, ovvero l’umido, 112 kg pro capite, e il vetro plastica lattine 71 kg; mentre è sceso meno di un punto percentuale la produzione di carta 73,27 kg a testa. Prima del porta a porta il 91% di ciò che finiva nei cassonetti era invece riciclabile.
Ecobus: alti e bassi. Un successo anche per gli ecobus e gli ecostop, tanto che a Contarina stanno pensando di ampliare il servizio, con nuovi mezzi e orari più frequenti. Record per la linea uno dell’ecobus (piazza Giustinani, Corso del Popolo, piazza indipendenza e piazza Santa Maria dei Battuti) con 17.182 conferimenti solo nei primi cinque mesi. Anche la linea 6 (viale Montegrappa, viale Monfenera, via Verga, viale Luzzatti) è stata usata molto, con 15 mila conferimenti. La meno utilizzata dai trevigiani è invece la linea di Santa Maria del Rovere, con appena 7 mila conferimenti. Anche gli Ecostop, che sostano un’ora invece di mezz’ora con gli Ecobus, hanno riscosso un buon successo. La linea del centro storico ha visto 22 mila conferimenti in cinque mesi. «Stanno addirittura diventando un momento di socializzazione», spiega Zanatta, «in cui i vicini si incontrano, e chiacchierano».
Abbandoni. In molti in questi mesi hanno segnalato l’aumento degli abbandoni di rifiuti in città e nella prima periferia. «In realtà l’aumento è stato molto lieve, e sta già calando», sostiene il presidente di Contarina, «il problema è la percezione. Perché se abbandono un sacchetto in centro sopra un cestino, tutti lo vedono e giustamente se ne lamentano. Ma è uno. Fa molto effetto, ma complessivamente i chili di rifiuti abbandonati (1,75 kg pro capite) non sono aumentati di molto».
Bidoncini in strada. Nel 2015 la sfida sarà inoltre ridurre il numero dei bidoncini esposti tutto il giorno in centro storico. Saranno realizzate delle isole ecologiche; quelle da posizionare nei luoghi maggiormente di pregio, come piazzetta Monte di Pietà, saranno progettate da Toni Follina. «Il numero dei bidoni esposti sta diminuendo», spiega il direttore di Contarina Michele Rasera, «perché la gente comincia ad abituarsi e a trovare lo spazio. Se avessimo creato le isole ecologiche da subito, anche chi non ne aveva la necessità avrebbe messo i bidoni all’esterno. Il decoro è decisamente migliorato rispetto al periodo precedente al porta a porta».
Cestini. Resta da risolvere ancora il nodo cestini, oggetto ancora di raccolta indiffenziata e abbandoni. In città ce ne sono decine, e tutti diversi. Si sta studiando con il Comune di Treviso come uniformarli, limitarli, controllarli o renderli “ecologici”.
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