Revine, il paese che si trasforma in presepe vivente

Dal fruttivendolo all’impiegato, tutti hanno una parte Il regista è Boris Bottega, quest’anno è l’82esima edizione 
Ferrazza Revine Lago Presepe Vivente
Ferrazza Revine Lago Presepe Vivente
REVINE. Il paese che fa rivivere ogni anno Gesù Bambino, Giuseppe, Maria. C'è attesa per la rappresentazione della Natività del 30 dicembre, per la prima volta in edizione serale (inizio ore 16.30). Il sagrato della chiesa di San Matteo si riempirà di suggestione. Una magia con alle spalle tanto lavoro, la passione dei residenti e curiosi aneddoti. «Martino, due mesi appena, sarà Gesù Bambino», spiega l'assessore Boris Bottega alla regia dell'ottantaduesima edizione del presepe vivente, «anche se farà molto freddo, sappiamo come fare per riscaldarlo. Il piccolo, come tutti gli altri figuranti, non avranno alcun problema». Un miracolo che a Revine si ripete da quasi un secolo. Tanto più sorprendente visto che prende vita in un pugno di case con poco più di duemila abitanti. All'opera padri, figli, madri, perfino ultra ottantenni. L’unica condizione posta è “esserci” in carne e ossa. Per il ruolo di Gesù Bambino si è offerta spontaneamente la mamma di Martino che fino a due anni fa interpretava Maria. L'anno scorso ha passato il testimone a Elena Bernardi, una bella studentessa di 18 anni dai capelli castani e gli occhi azzurri. Suo padre Daniele, impiegato 45 enne, è invece San Giuseppe. Un “veterano” che veste i panni del falegname da una ventina d'anni. Nel presepio vivente di Revine, più antico di quello abruzzese di Rivisondoli, non mancano le curiosità. C’è la storia di Henry Piol, per tutti Loli, il vecchio fruttivendolo del paese che interpreta un pastore fin da quando era bambino. E quella degli storici tre Re Magi, alias Ivo Slis, Ferruccio Celli e Luca Frare. Per vent'anni sono stati Melchiorre, Baldassarre e Gaspare. I Magi abitavano tutti e tre nella stessa via. «Quando è stata modificata la toponomastica», spiega Bottega, «quel tratto di via delle Lame è diventato via dei Dei Re Magi, a memoria dell'inossidabile trio». I tre re pagani sono ora interpretati da Emanuele Bernardi, impiegato fratello di Daniele-San Giuseppe, Alessandro Grava , ex titolare del bar al Ponte, e Massimiliano Piol, geometra figlio dell'evergreen pastore “Loli”. Mitico l’attore che incarna da 51 anni re Erode. È Adelio Grava, ex commerciante di abbigliamento in centro. «Lo ha sempre fatto lui e non sarà semplice sostituirlo», spiega Bottega che di parti ne ha fatte un po' tutte da Gesù Bambino al pastorello, dalla guardia di Erode, passando per il popolano. «Le scene più difficili», aggiunge, «sono quelle dei Profeti, c’è tanto testo da imparare». Con l'avanzare dell'età i personaggi si ritirano dalle parti recitate. Per questo gli anziani del paese sono per lo più pastori o popolani. Le prove sono iniziate nel mese di novembre, si sono intensificate fino ad arrivare a due volte la settimana. «Negli anni novanta la capanna del presepio fu distrutta da un atto vandalico proprio la vigilia di Natale», ricorda Bottega, «il parroco ci dispensò tutti dalla Messa di Natale. In una giornata riuscimmo a rimetterla in piedi. Per la rappresentazione della Natività del 26 dicembre fu tutto pronto». Oltre alla rievocazione storica a Revine sono riusciti a far rivivere il gusto dello stare assieme, una comunità intenta a ricreare le antiche atmosfere e la voglia di fraternità, bene immateriale sempre più raro. Dopo la Natività del 30, il 6 e 7 gennaio sarà rappresenta l'Adorazione dei Magi che provenienti da Oriente giungono a Gerusalemme, la visita di re Erode, il viaggio a Betlemme.


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