Ressa al Duca, in centinaia restano fuori

Scuola presa d’assalto per la giornata di “porte aperte”, un migliaio di genitori e figli in coda. Ma non c’è posto per tutti

TREVISO. Open day al Duca degli Abruzzi, ma solo fino a un certo punto, perché alle 14.30 del pomeriggio le porte della scuola si sono chiuse e sono rimasti fuori in centinaia. I più fortunati sono potuti entrare due ore dopo, gli altri, ed erano la maggioranza, dovranno riprovarci il prossimo 15 dicembre, perché ieri nell’istituto di via Caccianiga a un certo punto non entrava nemmeno uno spillo.

Da un punto di vista meramente numerico la giornata di “porte aperte” al Duca è stata un successone, perché si sono presentate più di mille persone tra genitori e ragazzi. Dall’altro, però, in tanti hanno mugugnato quando la scuola ha deciso di chiudere le porte per motivi di sicurezza e accettare soltanto una parte dei visitatori. «Si poteva organizzare meglio, in altri istituti cittadini non si sono verificate queste situazioni» racconta una delle mamme che, alla fine, ci hanno rinunciato, «sarebbe bastato organizzare le visite in più scaglioni in base agli indirizzi».

E in effetti è stata proprio la (ricca) offerta formativa del Duca ad attirare all’ingresso circa un migliaio di persone ieri pomeriggio. “Open days for open minds” il titolo dell’iniziativa, “Porte aperte per menti aperte”, dalle 14.30 alle 18.30, ma già dalle 14 la lunga fila invadeva la carreggiata davanti all’ingresso. Liceo statale linguistico, scientifico, delle scienze applicate, economico-sociale e delle scienze umane: l’offerta per l’anno scolastico 2020/2021 è ricchissima.

Lo schema era quello consolidato: incontro con la dirigente scolastica e una rappresentanza dei docenti per una spiegazione complessiva sulla scuola, e poi visita guidata tra aule e laboratori con una delegazione di studenti.

«Siamo arrivati puntuali attorno alle 14 e c’erano già centinaia di persone in coda» racconta la mamma, «anche altri “open day” erano altrettanti affollati, ma siamo sempre riusciti a entrare. Stavolta no».

Alle 14.30 il primo gruppone (circa 250 persone) è stato ammesso all’interno dell’edificio, pochi minuti dopo però le porte si sono richiuse: «Ci hanno detto che la scuola era satura, molto gentilmente sono usciti a informare tutti quanti dell’impossibilità di entrare. Alle 15 il personale della scuola ha detto che non si aspettava così tanti visitatori, e che ci sarebbe stato spazio solo per un altro gruppone, alle 16.30. A quel punto in molti se ne sono andati, non potendo aspettare ancora».

C’è chi ha immortalato le file chilometriche che invadevano la strada e le vie adiacenti. E chi semplicemente se n’è tornato a casa promettendosi di riprovarci a dicembre: «Altre scuole erano rimaste aperte anche la domenica mattina per “diluire” gli ingressi, la scelta di concentrare tutto il sabato pomeriggio ha fatto in modo che arrivassero centinaia di persone contemporaneamente». —

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