Resana, dialetto in Comune arriva il veto del prefetto

Marrosu bacchetta il sindaco: no al veneto negli atti ufficiali del municipio Mazzorato scrive al ministro e all’Anci: sono vittima di discriminazione
Di Davide Nordio

RESANA. Intestazione bilingue, italiano e veneto, sui documenti? Non si può, lo dice il prefetto. Nei giorni scorsi la prefettura ha scritto al sindaco di Resana redarguendolo sulla novità introdotta qualche mese fa. La carta intestata del Comune oltre al consueto “Comune di Resana - Regione del Veneto - Provincia di Treviso” riporta sotto anche la dicitura “Comun de Resana - Rejon del Veneto - Provincia de Treviso”. Una traduzione che, secondo la prefettura, non può ritenersi valida, in quanto il Veneto non è una lingua riconosciuta dallo Stato, a differenza di altre in alcune regioni italiane: ad esempio il tedesco e il ladino per il Trentino Alto Adige, il francese per la Valle d'Aosta, lo sloveno per il Friuli Venezia Giulia e l'albanese per le comunità arbesh nel Sud. Stessa dignità, ma a valenza regionale, per il friulano e il sardo. L'osservazione del prefetto Maria Augusta Marrosu non trova d'accordo il sindaco Mazzorato , pardòn, el mariga de Resana, così come firma l'avviso in duplice lingua con cui informa che in municipio si parla anche veneto (“se enfhorma che ente sto Comun se parla anca a lengoa veneta”). «Non vedo perché è possibile in tanti comuni, ma non qui in Veneto», dice Mazzorato, «Tra l'altro la legge regionale 8/2007 prevede la tutela anche del patrimonio linguistico del Veneto. Ho chiesto alla Regione parere in ordine alla possibilità di utilizzare la doppia intestazione sulle lettere in uscita dal mio Comune e la risposta è stata positiva in forza del principio di libertà della forma degli atti amministrativi. Per questo rimango basito dalla lettera del prefetto che mi invita a cessare l'uso del dialetto nei documenti ufficiali. Ma il veneto è una lingua, non un dialetto, tanto da essere utilizzata per secoli e secoli nella Serenissima Repubblica. Inoltre proprio alla prefettura ho consegnato una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà in cui dichiaro di essere veneto e di appartenere al popolo veneto». Per Mazzorato tutto è regolare, ma non per la prefettura. La questione non si limita a interpretazioni legislative, perché Mazzorato la mette giù pesante, ritenendosi vittima di discriminazione e razzismo. In riferimento a questo episodio, ma anche ad alcune dichiarazioni rese alla stampa dal consigliere Matteo Bosa sulla sua appartenenza a Scientology. Così infatti scrive al sottosegretario del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale e all'Anci in risposta all'adesione all'undicesima Settimana di Azione contro il Razzismo: «Tutto quanto esposto rappresenta forte discriminazione e una forma di razzismo che sto quotidianamente subendo perché non intendo tradire i miei principi e i cittadini che mi hanno eletto». E proprio l'avviso della possibilità del bilinguismo in municipio testimonierà l'adesione di Resana a questa manifestazione.

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