Renzi alla Camera «Dobbiamo essere grati a Tina Anselmi»

CASTELFRANCO. Il silenzio della Camera dei deputati, la gratitudine commossa del premier Matteo Renzi, l’omaggio della presidente Laura Boldrini. Ieri a palazzo Montecitorio è stata ricordata Tina Anselmi, la prima donna ministro della Repubblica italiana scomparsa lo scorso primo novembre all’età di 89 anni, nella sua casa di via dei Carpani. Un minuto di silenzio nella seduta a cui hanno partecipato dalla tribuna i familiari della Tina nazionale. Nel rendere omaggio alla staffetta partigiana Gabriella, Laura Boldrini ha sottolineato come «tutta la sua storia ha lasciato una traccia indelebile», ha ripercorso la biografia politica nella Dc. «Tina Anselmi», ha detto, «è stata una madre della nostra Repubblica, alla quale tutte le donne e gli uomini italiani devono gratitudine». Dallo scorso luglio a palazzo Montecitorio nella Sala delle Donne ci sono due foto di Tina Anselmi, «una mentre siede al suo banco di deputata e discute con altri colleghi, l’altra mentre giura di fronte al presidente della Repubblica Giovanni Leone, il 30 luglio 1976, come prima donna ministra, dopo trent'anni di Repubblica, 36 governi e 836 ministri, tutti uomini». Boldrini ha aggiunto: «A nome dell'assemblea e a nome mio personale, esprimo ai familiari di Tina Anselmi - che sono oggi qui presenti - i sentimenti della vicinanza di tutta la Camera dei deputati».
Anche il premier Matteo Renzi ha rivolto in aula un omaggio alla partigiana, diventata maestra, sindacalista e poi ministro. «Sono molto onorato di portare a nome del governo della Repubblica il senso di gratitudine più forte e il commosso rispetto per Tina Anselmi che ci ha insegnato a perseguire la democrazia non solo come fatto elettorale, ma anche come ricerca della giustizia e di rispetto sostanziale nella vita delle donne e degli uomini», ha affermato, «Tina Anselmi ci lascia 70 anni dopo il primo voto alle donne e 50 anni dopo la prima rappresentante femminile nelle istituzioni. Ha contribuito insieme a tante altre donne alla liberazione dal nazifascismo. Nel racconto quotidiano fatto da mio padre, Tina Anselmi era il punto di riferimento tra chi era impegnato in politica con la Democrazia cristiana. Tanti vedevano in lei l'esempio di una donna capace di rappresentare la politica e le istituzioni. Politica è anche questo: rispetto e affermazione dei diritti delle donne».
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