Referendum sui pesticidi a Conegliano: c’è anche la scheda per il voto del 2020

Ma il Comune di Conegliano  è pronto ad annullare tutto in “autotutela” se dal Ministero dell’Interno arriverà un parere negativo

CONEGLIANO. C'è la scheda del referendum sui pesticidi, ma se arriverà lo stop dal Ministero dell'Interno il Comune è pronto ad annullare tutto in “autotela”.

Oltre al decreto in cui si è stabilita la data del voto consultivo, il 15 novembre 2020, è stato approvato il fac-simile della scheda elettorale che i coneglianesi si troveranno alla urne. Il quesito referendario è stato condensato, rispetto a quello preventivato inizialmente dal comitato “Conegliano senza pesticidi”.

«Sei favorevole alla introduzione della seguente disposizione nel regolamento intercomunale di polizia rurale del Comune di Conegliano - è il quesito sulla scheda elettorale - Il Comune di Conegliano promuove nel territorio comunale l'uso di prodotti fitosanitari biodegradabili ammessi nelle pratiche dell'agricoltura biologica e biodinamica, si impegna ad indicare le misure di detto uso e vieta l'utilizzo di sostanze tossiche, di prodotti sintetici, e di diserbanti chimici dannosi per la salute e l'ambiente e comunque di tutti i fitofarmaci chimici di sintesi all'interno dei confini comunali».

È proprio quest'ultima parte quella contestata dai consorzi di tutela del Prosecco e dalle associazioni di viticoltori, che avevano presentato un parere legale, sollevando dubbi di illegittimità, perchè in contrasto con le norme degli enti sovraordinati.

Proprio per questo il Comune aveva chiesto un parere al Ministero lo scorso 27 settembre. Il 4 ottobre comunque il sindaco Fabio Chies ha indetto la data, come prevede il regolamento comunale e dopo la diffida arrivata dal comitato “Conegliano senza pesticidi”.

Il Comune è già pronto a stoppare l'intero iter, e la votazione fissata tra 13 mesi, quando arriverà la pronuncia del Ministero dell'Interno. «Nell'ipotesi in cui il Ministero dell'Interno dovesse pronunciarsi per la non ammissibilità del quesito referendario -– è la postilla finale del decreto firmato dal primo cittadino - saranno assunte in autotutela le definitive decisioni in coerenza con quanto stabilito dal pronunciamento ministeriale».

Nel decreto inoltre si evidenzia come il collegio dei garanti ha precisato che “non è chiamato ad effettuare una valutazione preventiva circa possibili profili di illegittimità di un eventuale futuro atto regolamentare comunale nella materia oggetto della richiesta di referendum”. Non si conoscono i tempi entro i quali arriverà una risposta da Roma, presumibilmente entro qualche mese. Le firme erano già state raccolte un anno fa, quando il referendum era stato sottoscritto da 2.600 coneglianesi. In ogni caso il voto è consultivo, quindi non vincolante, e per essere valido dovrà votare il 50% degli aventi diritto, percentuale che a Conegliano si raggiunge a stento quando vi sono le elezioni comunali. 

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