Reato di istigazione al suicidio, denuncia per la morte di Moris: il caso a Riese

L’associazione Federcontribuenti deposita un esposto contro la rete AmicoPolis. Il riesino ci ha investito e perso quasi 50 mila euro e ha deciso di togliersi la vita 

RIESE. La tragica vicenda di Moris Sbrissa, il 41enne che si è tolto la vita sabato scorso nella sua casa di Vallà, è nel fascicolo che costituisce la denuncia di Federcontribuenti contro AmicoPolis, l’organizzazione di marketing on line nella quale Sbrissa aveva investito una cifra considerevole, a quanto pare 50mila euro. L’associazione l’ha presentata al reparto della guardia di finanza di Napoli specializzato in truffe on line con accuse pesanti: non solo truffa ma anche istigazione al suicidio.

«Le minacce che venivano rivolte a chi voleva sollevare il polverone su questa vicenda erano terribili – spiega la vicepresidente di Federcontribuenti, Roberta Lemma, che si sta occupando del caso AmicoPolis – tali appunto da spingere una persona a un gesto inconsulto: anche il caso di Moris Sbrissa, con i suoi post sui social, è stato preso in considerazione. Purtroppo però l’irreparabile è avvenuto davvero: e stiamo verificando anche un altro caso, dove la causa scatenante potrebbe essere la perdita di un ingente patrimonio nel tentare l’“affare” con questa realtà, a cui sono correlate altre tre società».

Secondo Federcontribuenti, quando qualcuno tentava di far valere i suoi diritti, veniva avvicinato da qualche emissario che lo “convinceva” a desistere, minacciando anche di ledere la dignità personale rivelando in quale vicenda si era infilato. «Stiamo valutando tante situazioni – continua Lemma – c’è gente che ha davvero perso tutto». «Spero solo che questo gesto estremo possa creare un precedente e una remora a chi fa cose simili a quelle che hanno fatto le tante persone che hanno avuto un ruolo, anche marginale, in questa storia», si auspica Ottavio Alvarez, attivo nel settore del marketing e amico di social di Sbrissa, alla cui scomparsa ha dedicato un post, pur non essendo coinvolto in AmicoPolis o altre cose simili – Il nostro contatto credo sia partito proprio dalla sua necessità di ampliare le proprie “amicizie” sui social: non nascondeva il suo entusiasmo per questa opportunità di guadagno».

In effetti chi investiva nel livello successivo di AmicoPolis, quello che prometteva interessi cospicui dal 9 al 13 per cento, per i primi tre-quattro mesi vedeva rispettate le promesse. Poi cominciavano i problemi: mancati versamenti che non trovavano una spiegazione finché era chiaro che non sarebbero più arrivati. E la consapevolezza che non c’erano margini per recuperare il patrimonio investito. Il sogno di qualche mese prima cominciava a diventare un incubo che per Moris Sbrissa è diventato troppo pesante da sopportare. 




 

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