Rc-Auto, due bossoli contro Muraro
Lettera anonima al presidente: «Lega traditrice». Indagano Ris e Digos

La lettera anonima conteneva due bossoli e solo tre righe scritte a mano
Due bossoli calibro 45 in una busta diretta al presidente della Provincia Leonardo Muraro. Sono arrivati ieri mattina, allegati a una lettera di offese di poche righe scritte a mano. «Vergogna» recitava la missiva anonima sulla quale indagano ora i carabinieri e la Digos.
La lettera, arrivata con il pacco di posta indirizzato all'ente, era diretta all'ufficio di presidenza. Scritta a penna, non aveva alcun annullo postale, dettaglio che lascia supporre sia stata consegnata a mano e forse direttamente al Sant'Artemio. Dentro la busta due bossoli di pistola e un foglio di carta, ora in attesa di essere inviati ai laboratori del Ris. Si cercano indizi utili a ricostruire la provenienza del plico e rilevare eventuali impronte digitali o tracce di dna capaci di disegnare un profilo del possibile autore. La Digos intanto ha stretto i controlli.
La pista.
Per Sant'Artemio, dopo le lettere anonime all'indirizzo del direttore generale Carlo Rapicavoli, è l'ennesimo atto intimidatorio, ma gli investigatori tendono ad escludere che le due cose possano essere collegate tra loro. Le minacce a Muraro sembrano avere infatti una ragione ben precisa: l'Rc-auto e i recenti aumenti disposti proprio dalla Provincia di Treviso. A questo si legherebbero infatti anche le scritte apparse pochi giorni fa sui muri e su alcune centraline Enel nel quartiere di Monigo («Muraro ladro»). Il riferimento all'Rc-Auto, nella missiva anonima, è esplicito, e identici sono i termini usati per accusare il dietro-front di Muraro che in campagna elettorale aveva promesso di non alzare ulteriormente i costi a carico del cittadino.
Le e-mail.
A seguito degli aumenti Sant'Artemio è stato inondato di proteste. Da 10 giorni la Provincia riceve lettere scritte, lamentele e critiche via mail, alcune molto dure. «Il malessere è alto - ammettono dalla direzione generale dell'ente - la situazione economica è tesa e il clima ne risente». La Provincia invita ad «abbassare i toni e lavorare per il benessere di tutti». Ma il clima è pesante.
Reazioni.
«Episodi come questo non lasciano mai indifferenti - commenta Muraro - sono tempi difficili per gli enti locali, la crisi dello Stato costringe gli amministratori a prendere decisioni responsabili anche se impopolari, troppo spesso strumentalizzate. Non mi farò intimorire, continuerò a lavorare». Solidarietà da Lega e Pdl. Zaia è netto: «Muraro vittima del clima avvelenato». «Il clima non può e non deve essere questo - dicono il vicepresidente Pdl Floriano Zambon, con i leghisti Federico Caner e Fulvio Pettenà - non possiamo tollerare metodi che non appartengono alla nostra cultura e civiltà». Solidarietà dal presidente della Provincia di Belluno, Bottacin, da De Poli (Udc), Zanoni (Idv) e dal Pd. «Confido che forze dell'ordine e magistratura facciano luce sul vile gesto - dice l'on. Simonetta Rubinato - chi l'ha compiuto sappia che le Istituzioni sono coese nel respingere ogni tentativo di intimidazione». Dura anche la Cgil, Barbiero: «Metodi antidemocratici». Unindustria: «Il presidente andrà avanti».
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