Si ribalta con il trattore mentre taglia l’erba, il tabaccaio di Roncade muore schiacciato
Tragedia la sera di domenica primo giugno. Angelo Pavanetto, 60 anni, stava lavorando sull’argine del Musestre, al confine con la sua proprietà

Muore schiacciato dal trattorino mentre taglia l’erba. Tragedia a Roncade, domenica sera, primo giugno. A perdere la vita Angelo Pavanetto, sessantenne residente a Roncade e titolare della tabaccheria di via Roma. Erano le 20.30 e l’uomo stava falciando l’erba, sull’argine del Musestre, confinante con la sua proprietà.
La dinamica rimane da chiarire ma, secondo una prima ricostruzione, il trattore che Pavanetto stava manovrando si sarebbe improvvisamente ribaltato, facendolo finire nel fosso sottostante. L’uomo è rimasto schiacciato sotto il peso del mezzo, senza avere il tempo o la possibilità di mettersi in salvo.
I soccorsi
A dare l’allarme sono stati i familiari che si sono precipitati sul posto e che, secondo le testimonianze, sono subito intervenuti estraendo l’uomo. I soccorsi sono stati immediati: nel giro di pochi minuti sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale sanitario del Suem 118, che ha provato a rianimare il sessantenne per oltre mezzora.
Per lui, però, non c’è stato nulla da fare: i sanitari non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Considerata la dinamica dell’incidente, il pubblico ministero di turno ha disposto che la salma venisse direttamente restituita ai familiari.
Il profilo
La notizia si è diffusa rapidamente in paese, suscitando profondo cordoglio nella comunità roncadese, dove Angelo Pavanetto era una figura molto conosciuta e stimata. La sua tabaccheria, punto di riferimento per molti residenti, era anche un luogo di socialità quotidiana.
«La tragica scomparsa di Angelo ci ha profondamente colpiti – afferma il sindaco di Roncade, Marco Donadel –. Era un cittadino stimato e benvoluto, conosciuto da tutti per la sua gentilezza e il suo impegno. In molti lo incontravano ogni giorno nella sua tabaccheria, un luogo diventato quasi un presidio di socialità. Ai suoi familiari va l’abbraccio di tutta la città di Roncade. La nostra comunità perde una persona semplice e sincera, che ha lasciato un segno nella vita quotidiana di tanti cittadini».
Il ricordo del sindaco
«L’ho visto proprio l’altro giorno – prosegue il primo cittadino –. Era il tabaccaio di Roncade, ma per tutti era molto di più: un volto familiare, un punto di riferimento quotidiano, sempre con il sorriso sulle labbra e una parola gentile per chiunque entrasse nel suo negozio. Ogni volta mi accoglieva con la sua battuta di rito: “Sindaco, come va? Sempre di corsa? ”. Era il suo modo semplice, ma affettuoso, di entrare in relazione. Ricordo che proprio sabato, mentre stava servendo due signore davanti a me, ha detto con il suo solito tono scherzoso: “Prima el sindaco, che ga fretta!” . Ovviamente io non volevo passare avanti a nessuno, e gliel’ho detto, ma lui ha riso, come faceva sempre. Era fatto così: allegro, disponibile, con la battuta pronta, ma sempre con rispetto e leggerezza».
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