Rapinò di notte una prostituta, condannato a otto anni di carcere

L’aggressione sulla Pontebbana a Villorba: l’uomo si era finto cliente per strappare alla squillo la borsetta con 350 euro

Marco Filippi
Condannato a otto anni per la rapina a una prostituta
Condannato a otto anni per la rapina a una prostituta

È stato condannato a otto anni di reclusione un 44enne trevigiano (difeso dall’avvocato Federico Vianelli) accusato di aver rapinato una prostituta rumena nell’aprile del 2024 sulla Pontebbana, tra Treviso e Villorba.

Il fatto risale alla notte del 28 aprile del 2024, quando l’uomo, fingendosi un cliente, aveva avvicinato la lucciola proveniente dall’Est fingendo di voler prendere accordi per un rapporto sessuale ma una volta entrata nella sua macchina la aggredì, strappandole la borsetta con all’interno i documenti e la somma di 350 euro, l’incasso della serata sulla strada.

Indagini e processo

La prostituta, derubata anche del cellulare, aveva avuto la prontezza di annotare il modello della macchina e la targa, che permise alle forze dell’ordine di risalire al responsabile della rapina. Per “evidenza” della prova, la Procura della Repubblica di Treviso ha deciso di processare il 44enne in rito immediato.

A incastrarlo soprattutto la Punto rossa, intestata alla madre, che fu immortalata dalle immagini di una telecamera posizionata nella zona dove s’era appartato con la prostituta. Ieri mattina il processo al collegio dei giudici, presieduto da Umberto Donà (a latere Alberto Fraccalvieri e Carlotta Brusegan).

L’uomo, che è attualmente in carcere a Santa Bona per scontare pene precedenti, ha preso la parola all’inizio dell’udienza per scusarsi con la prostituta (che non si è costituita parte civile) e con la propria famiglia. «Ero davvero disperato e in quel momento avevo bisogno di soldi. Così decisi di fingere di appartarmi con una prostituta per rapinarla dell’incasso ottenuto nella nottata», ha raccontato l’uomo.

Minacce al giudice

In una precedente udienza, il 44enne aveva minacciato anche uno dei giudici del collegio dicendogli: «Stai attento, ti conosco». Una minaccia sulla quale i giudici avevano soprasseduto, graziandolo dall’accusa di oltraggio a magistrato in udienza.

Martedì mattina, nel corso della discussione a Treviso, il pubblico ministero Davide Romanelli aveva ripercorso in requisitoria le fasi delle indagini dei carabinieri della stazione di Villorba che portarono all’arresto del 44enne con l’accusa di rapina. Al termine aveva chiesto la condanna dell’imputato a quattro anni di reclusione mentre da parte sua la difesa, con l’avvocato Vianelli, aveva chiesto il minimo della pena. La decisione dei giudici è arrivata dopo oltre un’ora di camera di consiglio. 

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