Raid nella notte, rubate 35 super bici da R-Alfier a Castelfranco

Castelfranco. Nuova incursione al negozio sportivo sulla rotonda Caten, la terza in sei anni: bottino ingente, settantamila euro
Ferrazza Castelfranco furto biciclette da R-Alfier
Ferrazza Castelfranco furto biciclette da R-Alfier

CASTELFRANCO. Terzo colpo in sei anni al negozio di bici sportive R-Alfier sulla rotonda Caten e anche questa volta il danno è decisamente pesante: la prima stima è di 70 mila euro in biciclette rubate, oltre ai danni che vanno riparati per ripristinare il punto vendita. I ladri sono entrati in azione nella notte tra mercoledì e ieri, ma a differenza della scorsa volta, non vi sono immagini che li ritraggono in azione. Stavolta sono penetrati da una finestra sul lato, quasi sicuramente sapendo che il negozio sarebbe stato inattaccabile dalle vetrine. E, praticamente a colpo sicuro, hanno neutralizzato anche il sistema di allarme all'interno dell'officina. Il disastro è stato scoperto ieri mattina da una vicina che ha subito avvertito il titolare, Renzo Alfier, che si è precipitato sul posto.

«Non ci posso ancora credere – commenta amaramente – ci eravamo appena risollevati dal furto precedente, addirittura stavamo pensando di allargare il punto vendita. Ora invece dobbiamo pensare a ricominciare, per la terza volta»: a prendere il volo trentacinque biciclette di pregio, tra quelle elettriche, mountainbike e da corsa.

Tra queste quelle a noleggio, alcune in vendita e altre già vendute, pronte per essere ritirate dai clienti e inaugurate nei giorni di Pasqua. I ladri, quasi certamente un team di tre-quattro persone, sono penetrati nell'area a fianco del negozio sfondando con un pick up o un furgoncino la recinzione in rete che dà sul prato, come dimostrano le tracce sul terreno: era l'unico punto debole lato strada, perchè proprio in seguito al primo furto l'accesso al piazzale era chiuso da pesanti sbarre antisfondamento. Quindi hanno divelto a picconate le barriere in metallo che proteggevano le finestre e sempre a picconate hanno frantumato il vetro.

Quindi con una corda e una carrucola hanno fatto uscire le biciclette dalla finestra, le hanno caricate sul mezzo e si sono dati alla fuga. Onde evitare di essere sorpresi, i ladri si erano ricavati una via di fuga alternativa, tagliando una porzione di recinzione in fondo al giardino e un'altra sulla proprietà confinante che avrebbe permesso loro di arrivare su una strada secondaria. I ladri hanno mirato non solo alle bici in officina e nel negozio ma anche a quelle in vetrina. Memore delle sventure precedenti, Alfier le aveva incatenate alla struttura anti intrusione della vetrina, ma le sbarre sono state segate. Sia la scelta delle biciclette da rubare, le più costose, sia i movimenti dei ladri, fanno ipotizzare che i malviventi conoscessero bene l'ambiente e i suoi punti deboli.

E c'è un particolare che lo confermerebbe: ieri una donna, di chiara origine dell'Europa dell'Est, ha visitato il negozio insieme ad un ragazzo che chiedeva prezzo e informazioni sulle bici esposte: mentre i titolari spiegavano, la donna non ha mai distolto lo sguardo dallo smartphone. I titolari sono convinti che stesse registrando quello che di fatto era l'ultimo soprallugo prima del colpo.


 

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