Raid da Aiazzone, rotti i sigilli del mobilificio
Indagini sul blitz della notte scorsa al magazzino sotto sequestro dopo la truffa ai clienti

L’ingresso del magazzino di Aiazzone a Conegliano
CONEGLIANO.
Raid al mobilificio: è giallo sulla rottura dei sigilli presso l'ex stabilimento Aiazzone, sotto sequestro dopo la nota vicenda della proprietà che ha interessato la catena d'arredamento in tutta Italia, con i compratori rimasti senza mobili. Indagini sono in corso per capire chi si sia introdotto nel negozio sulla Pontebbana a Conegliano e se sia sparito qualcosa.
A luglio su tutte le entrate erano stati posti i sigilli del tribunale di Tivoli, che si occupa dell'istanza di fallimento della società B&S Spa, finita nell'occhio del ciclone per il crack Aiazzone e la truffa che ha colpito centinaia di clienti in tutta Italia. Nei giorni scorsi è stato violato l'ingresso principale del negozio di Conegliano, dove sono stati rotti i sigilli. La porta probabilmente è stata forzata come si nota da una crepa sul vetro, anche se non vi sono segni evidenti di effrazione. Lo stabile di viale Italia è tenuto sotto controllo anche da un istituto di vigilanza. Rimane da capire chi si sia introdotto all'interno e con quali intenzioni. Quel che è certo è che rischia una denuncia per violazione di sigilli, con una pena che può arrivare fino a tre anni di reclusione. Lo stabilimento Aiazzone di Conegliano era stato chiuso dal tribunale per conservare i beni ed evitare che vi fossero assalti come avvenuto a giugno nel bergamasco, quando clienti inferociti depredarono il negozio. Proprio nei giorni scorsi, il 29 settembre, sono iniziate le udienze per esaminare lo stato di passività della B&S Spa. Fissate ben 17 udienze nel tribunale di Tivoli che proseguiranno fino a marzo 2012. Tante sono necessarie per esaminare le 744 richieste arrivate dai creditori. Il 20 ottobre invece dovrebbe iniziare il procedimento per la Panmedia, la società che nel 2010 aveva affittato il marchio. Nello scorse settimane è arrivata la prima multa da parte dell'Antitrust a Panmedia e B&S per pubblicità ingannevole su sconti e finanziamenti. Una sanzione di 25 mila euro, il minimo per non arrecare altri danni ai creditori come scrive la stessa Antitrust.
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