Ragioniere spia le colleghe in bagno

In municipio con telecamera nascosta: «licenziato»
Filmava le colleghe in bagno e scaricava le immagini sul suo computer
Filmava le colleghe in bagno e scaricava le immagini sul suo computer
 E' accusato di aver piazzato la telecamera nel bagno delle donne per spiare le colleghe del municipio di Marcon. Lui è un ragioniere trevigiano di 43 anni, dipendente degli uffici comunali, che rischia ora il licenziamento. Ad accorgersi dell'accaduto, presentando denuncia, è stata una collega che ha trovato il mezzo di ripresa nascosto nella toilette.  I carabinieri non solo hanno sequestrato la videocamera, ma lo hanno denunciato alla Procura veneziana per violazione della privacy o, meglio, per interferenze illecite nella vita privata delle colleghe. Un'accusa che, stando al codice penale, può costargli, nel caso si arrivi al processo, una condanna che va da un anno a cinque di reclusione, considerando il fatto che lavora in un ufficio pubblico (per un semplice cittadino la pena prevista varia da sei mesi a quattro anni).  Il ragioniere avrebbe piazzato la telecamera nel bagno delle signore, sfruttando l'umidificatore appeso al termosifone; si trovava, quindi, all'altezza delle gambe ed era in parte nascosta dal contenitore d'acqua. Nascosta solo in parte, però, tanto che una delle dipendenti del Comune si è accorta che dietro all'umidificatore c'era un piccolo congegno. Quando si è avvicinata al termosifone ha capito di cosa si trattava. La signora, come le colleghe, erano già sull'avviso perché tre anni fa era accaduta la stessa cosa. Sempre nel bagno femminile era stata infatti trovata una piccola telecamera: quella volta gli investigatori non erano risaliti a chi l'aveva piazzata, mentre questa volta il percorso è stato più semplice. Da allora le dipendenti dell'amministrazione hanno prestato più attenzione a quello che trovavano nei loro bagni. E questa volta le signore sono riuscite a «incastrare» il ragioniere con l'aiuto dei carabinieri. «La nostra azione sarà molto determinata nell'arrivare al licenziamento». Il sindaco di Marcon, Pier Antonio Tomasi è deciso a difendere le dipendenti spiate.

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