Radicchio rosso in piazza fatturato sopra i 50 milioni

Economia, turismo e cultura, ma anche salute e diritto al cibo. Queste le direttrici convergenti nella centoottava Antica mostra del radicchio rosso di Treviso Igp che si svolgerà dal 5 all’ 8 dicembre in piazza Borsa. Sarà possibile conoscere il “fiore d’inverno” in tutte le sue forme gastronomiche, dalla pasticceria alla birra, dalle conserve ai formaggi, dalla pizza al radicchio al radicchio pastellato, divertendosi con gli show cooking della finalista di Masterchef Ilenia Bazzacco, del cuoco di Alice Tv Daniele Persegani e dello chef vegan Martino Beria.
Capofila dell’evento è il Consorzio di Tutela del Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp, con il sostegno del Comune e della Provincia e la collaborazione di enti del territorio tra cui Usl 9, Confcommercio, Consorzio Marca Treviso e Comitato delle Pro Loco.
«La manifestazione», dice l’assessore comunale alle Attività produttive Paolo Camolei, «segue i principi della Carta di Milano sul diritto al cibo, sottoscritta dagli enti promotori, perché alla cultura gastronomica si aggiunga un’esperienza educativa che parta dal rispetto dell’ambiente e arrivi alla salute alimentare, passando anche attraverso il consumo di frutta e verdura».
Ma il radicchio rosso sembra meritarsi una mostra nel cuore di Treviso (e per di più in una tensostruttura hi-tech riscaldata e trasparente) non solo per i suoi principi nutrizionali ma anche per la sua valenza economica, poiché i dati forniti dal Consorzio di tutela sono tutti positivi: la superficie di coltivazione del radicchio di Treviso è prevista in aumento del 15%, mentre quella per il radicchio di Castelfranco del 60%; in due decenni il valore della produzione lorda del Tardivo è passato da 2,5 milioni di euro nel 1996 agli attuali 50 milioni con un aumento del mercato negli ultimi 7 anni del 67%.
«La valorizzazione in termini culturali e turistici di questo ortaggio», specifica il presidente del Consorzio Paolo Manzan, «aiuta un settore che si sta espandendo per trasformare il radicchio da prodotto consumato a livello regionale in un’eccellenza del made in Italy, sollevando dalla crisi molti imprenditori agricoli».
Nei giorni della mostra inoltre ristoranti, osterie, bar, enoteche e pizzerie proporranno menù a tema e aperitivi con “cicchetti” rigorosamente a base di radicchio.
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