Raccolte settecento firme per dire no al “cibo anonimo”

Anche l’influencer Nicola Canal ha sottoscritto  la petizione per tutelare i prodotti italiani promossa dalla Coldiretti

SANTA LUCIA. In attesa del bilancio definitivo sulle presenze della Fiera internazionale dell’agricoltura, un primo traguardo sono state le oltre 700 firme raccolte per “Stop cibo anonimo”. L'iniziativa promossa all'interno dei padiglioni fieristici di Santa Lucia si inserisce in un progetto avviato da Coldiretti e la fondazione Campagna amica. «È purtroppo molto diffuso il “cibo anonimo”, prodotto con ingredienti di bassa qualità, se non tossici, provenienti da altri Paesi – sostengono gli agricoltori - clonazioni e scandali alimentari vanno prevenuti con etichette chiare che assicurino i consumatori sulla salubrità degli alimenti, e aiutino a ridurre le dimensioni preoccupanti del falso Made in Italy, che sottrae al nostro Paese qualcosa come 100 miliardi l'anno e che ha avuto un'impennata del 70% nell'ultimo decennio». Il progetto è stato registrato presso la Commissione europea come “Iniziativa dei cittadini Europei” e mira a rendere obbligatoria l'indicazione di origine degli alimenti. «L'indicazione di origine degli ingredienti, oltre a reprimere pratiche commerciali sleali che danneggiano gravemente la nostra economia – afferma la Coldiretti - sarebbe garanzia di tutela per i consumatori, che hanno diritto di essere protetti e di ricevere tutte le informazioni possibili sul cibo, di poter fare scelte consapevoli e di conoscere il luogo di raccolta e trasformazione degli alimenti, la loro effettiva origine e le maggiori informazioni sui metodi di produzione». Tra i firmatari vi sono stati il presidente della Regione Luca Zaia, Edoardo Raspelli lo scrittore e giornalista di Canale 5 che durante la fiera è stato nominato “Ambasciatore delle meraviglie del Piave”, il presidente di Coldiretti Treviso Giorgio Polegato, il presidente di Condifesa Valerio Nadal e l’influencer Nicola Canal. La fiera di Santa Lucia è stata anche solidarietà. Per ogni biglietto, 10 centesimi andranno al santuario di Chiampo dedicato al beato Fra’ Claudio. Un incendio ad agosto aveva danneggiato il tetto. —

Diego Bortolotto

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