Raccolte mille firme in discoteca e a Rialto per le case chiuse

Al Whyes di Roncade si è svolta la prima “No Merlin night” Ieri altro “pieno” di adesioni sullo storico ponte veneziano
Di Matteo Marcon

MOGLIANO. Per la battaglia referendaria antiMerlin si firma anche di notte. Parte da Treviso l'esperimento della “No Merlin Night”. Venerdì sera la raccolta firme per riaprire le case chiuse lanciata dal sindaco moglianese Giovanni Azzolini, ha fatto tappa al “Whyes” di Roncade, sulla Treviso-Mare. Nel locale trevigiano, di fatto, si è svolta la data zero della “No Merlin Night”, un evento che punta a sostenere la proposta referendaria mettendo in rete tutte le discoteche d'Italia. Azzolini è arrivato sul posto verso mezzanotte, tenendo sottobraccio non due avvenenti donzelle come avveniva ai tempi d'oro della movida jesolana, e nemmeno la drink card, ma i moduli vidimati per la raccolta firme. E il suo banchetto è diventato presto un'attrazione in più per gli ospiti della serata danzante. «Abbiamo raccolto centinaia di firme, almeno 500» spiega il sindaco, la cui iniziativa è stata anche tributata dal dj in consolle. Grande successo anche per la raccolta di ieri mattina a Rialto, nel cuore del centro storico di Venezia, accompagnato dal consigliere comunale Marco Zuanich dell'Udc: ben 550 in poco più di un'ora. «La prima soglia delle 100mila firme è vicina» assicura Azzolini «ora serve il rush finale». Perché il referendum venga preso in esame dalla Consulta deve essere sostenuto da mezzo milione di firme, che devono essere presentate entro il 30 settembre. Per raggiungere l'obiettivo il sindaco moglianese, pur non essendo appoggiato ufficialmente da alcun partito o struttura, è risoluto a giocare ogni carta possibile. Oltre alle numerose ospitate televisive, e gli endorsment ufficiali, non ultimo quello di tre sindache donna (Angela Colmellere di Miane; Sonia Fregolent di Sernaglia, Marica Fantuz di Meduna) e del governatore del Veneto Luca Zaia, Azzolini l'8 e il 9 settembre sarà a Roma per incontrare i vertici del Silb, l'associazione italiana che riunisce le imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo: «Il presidente Maurizio Pasca» spiega «ha convocato questo incontro ad hoc per organizzare la raccolta firme all'interno dei locali (sono 3000 in tutta Italia)». Davide Liziero, storico pr trevigiano titolare del Whyes: «Abbiamo voluto aderire per primi a questa campagna per dare la scossa» ha commentato «non è una battaglia politica, ma di civiltà, senza colori di partito».

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