«Quella donna non ha diritto all’eredità»

PONZANO. C’è una battaglia legale dietro al rifiuto di Banca Intesa di liquidare l’eredità a una donna che, nei giorni scorsi, ha anche chiamato i carabinieri che l’hanno accompagnata alla filiale di Paderno. «Sono incaricata dalle figlie del defunto e sue eredi testamentarie», spiega l’avvocato Monica Marcon, «la donna, già largamente beneficiata in vita dal padre delle mie assistite, è stata anche istituita erede testamentaria, causando a costoro una lesione di legittima. Poiché alcune somme di denaro provenienti dall’asse ereditario sono depositate presso Veneto Banca, mi sono vista costretta, in adempimento del mandato ricevuto, a diffidare quell’Istituto di credito dal metterle a disposizione della donna».

Nei giorni scorsi infatti la donna era andata in banca accompagnata dai carabinieri per incassare l’eredità, di circa 100 mila euro, lasciatale dal compagno defunto. Gli uomini dell’Arma, una volta all’interno della filiale, hanno chiesto una serie di documenti. La donna ora però sostiene di rischiare la beffa se non riesce ad entrare in possesso dei soldi: «Sì, perché oltre a questa somma ho ricevuto in eredità anche un appartamentino su cui sto pagando tasse e qualche migliaio di euro di tassa di successione. Quei soldi mi servirebbero.

Visto che non si è mosso nulla ci siamo rivolti a un avvocato, ma anche in questo caso prevediamo tempi lunghi e altre spese». Un’odissea su cui nemmeno le divise dell'Arma, per ora possono mettere la parola fine. Anche se il blitz alla filiale di Paderno, la settimana scorsa, ha fatto capire che la donna fa sul serio.

Ora però emerge che è in corso una battaglia legale con le due figlie per l’eredità dell’uomo deceduto. E la banca attenderà di vedere chi la spunterà prima di liquidare.