Quei tre sognatori che solcheranno il cielo come D’Annunzio

Appassionati di volo si preparano a ripetere le imprese del volo su Vienna del 1918 e il raid Roma-Tokyo del 1920
Di Giuliano Doro

Cent'anni fa le due imprese che hanno celebrato il volo come mezzo di comunicazione di massa. Cent'anni dopo sono tre amici con la passione per il volo a dare corpo al progetto. L'obiettivo è di ripetere i due eroici voli ideati dal pilota-vate Gabriele D'Annunzio: il volo su Vienna del 1918 e il raid Roma-Tokyo. Sognatori, piloti e costruttori ma determinati a realizzare il loro progetto. Sono il cittadellese Giuliano Basso, il vicentino Giorgio Bonato e il trentino Alessadro Marangoni. Hanno rifondato l'87° Squadriglia Sva (dai nomi dei due progettisti e e dalla ditta costruttrice: Savoia, Verduzio e Ansaldo). Quella mitica squadriglia di ricognizione che trovò la sua sede naturale nel castello di San Pelagio, nel Padovano. Perché erano quasi tutti veneti i piloti che la componevano adottò il nome di “Serenissima” e sulle fusoliere degli Sva comparve il gonfalone scarlatto della Repubblica di Venezia. A credere nel progetto ci sono i vertici del Vittoriale ed è arrivato il patrocinio della Provincia di Treviso attraverso il Fast, oltre alla collaborazione della Fondazione Jonathan Collection, la fondazione di Nervesa della Battaglia creata da Giancarlo Zanardo che ogni anno celebra il Baracca Day.

Ora non è più un sogno perché nei giorni scorsi l'Ufficio centrale Comunicazione dello Stato maggiore dell'Aviazione militare ha messo il proprio timbro sul progetto.

L'iniziativa si basa su un’approfondita indagine storica e tecnica, avviata già da diversi anni, grazie al recupero e alla digitalizzazione dei progetti originali dello Sva, passando per l’esame e il rilievo fotografico degli esemplari monoposto originali, conservati al Museo Caproni di Trento e al Vittoriale e dell’unico biposto, recuperato negli Usa, magistralmente restaurato dal Gavs e ora custodito all’Alenia di Torino.

Verranno realizzati tre esemplari volanti fatti con gli stessi materiali dello Sva originale, rispettando i procedimenti costruttivi del 1907. Ogni particolare dei velivoli sarà realizzato fedelmente, non trascurando la livrea, le colorazioni e l’araldica. Torneranno a rivivere simboli come l’”Ibis” associato al motto “Ibis Redibis” che decorava le ali di tela, i marchi delle officine Ansaldo, le scritte commemorative delle missioni compiute e le matricole.

Nell'agosto 2018 verrà ripetuto il volo su Vienna con cui D'Annunzio lanciò volantini sulla capitale asburgica. Nel settembre successivo, in concomitanza con la Mostra del Cinema di Venezia e facendo base sullo storico aeroporto Nicelli del Lido, il volo verrà ripetuto in omaggio alla città della Serenissima, così come fecero i piloti del raid su Vienna al ritorno della loro missione.

Nel corso del 2020, sarà la volta di Tokyo. Quasi cento anni fa,“il Moro” Arturo Ferrarin e il suo motorista Capannini, partiti da Centocelle nei pressi di Roma, arrivarono fino a Tokyo dopo un raid aereo interminabile e avventuroso. Il raid fu ampiamente celebrato e Ferrarin fu nominato eroe ricevendo l’investitura di samurai.

E, ovviamente, le due imprese verranno seguite in tempo reale attraverso il web, i social networks e le trasmissioni satellitari live. Quei canali e mezzi d'informazione che D'Annunzio non ebbe a disposizione, pur intuendone per primo la loro potenza mediatica

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