Quattro laboratori cinesi chiusi dalla Finanza: norme non rispettate ed evasione per un milione

Blitz delle Fiamme gialle in provincia di Treviso: nei capannoni delle imprese “apri e chiudi” riscontrate pessime condizioni igieniche e violazioni delle norme sulla sicurezza e sullo smaltimento dei rifiuti

Marco Filippi

L’attività di quattro laboratori tessili della Marca, gestiti da imprenditori cinesi, è stata sospesa dopo un blitz dei militari delle Fiamme Gialle di Treviso. Pessime condizioni igieniche, totale violazione delle norme sulla sicurezza nel posto di lavoro, inottemperanza alle regole sullo smaltimento dei rifiuti sono solo alcune delle ragioni che hanno fatto scattare il provvedimento della guardia di Finanza che ha anche disposto il sequestro di due delle 4 aziende sparse tra Caerano, Cavaso, Nervesa e Trevignano.

Nel corso dei controlli congiunti con vigili del fuoco e Ispettorato del lavoro, i finanzieri hanno anche scoperto le 4 aziende dal 2011 avevano evaso il Fisco per oltre un milione di euro.

Si tratta di vere e proprie imprese “Apri e chiudi” che, dopo essere divenute insolventi con l’Amministrazione Finanziaria, hanno trasferito personale e macchinari nella successiva impresa costituita “ad hoc”, che ha continuato a operare sempre nello stesso luogo, con gli stessi clienti e fornitori, cambiando solo il nome e la partita Iva.

L’operazione della Guardia di Finanza di Treviso ha avuto il fine di tutelare la sicurezza dei lavoratori e di colpire il comportamento di chi agisce nel mercato in modo sleale, a beneficio degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole: il mancato rispetto delle più elementari norme in materia di sicurezza e il sistematico ricorso a imprese “di comodo”, costituite una dopo l’altra per favorire l’evasione fiscale, consentono infatti di applicare prezzi altamente competitivi, in danno delle imprese che operano rispettando la legge, costrette a sostenere costi maggiori.

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