Quattro itinerari storici della Grande Guerra in una mappa turistica

MONTEBELLUNA

Quattro itinerari legati alla Grande Guerra nella provincia di Treviso. Uno è legato alla Battaglia d’Arresto e riguarda il Grappa, con 7 tappe, il secondo è la Battaglia del Solstizio e interessa il Montello con 6 tappe, il terzo è la Battaglia Finale si articola in 9 tappe tra Vittorio Veneto e le colline della zona, il quarto, il più lungo, è il percorso della Memoria e segue la linea degli Ossari di tutta la Marca trevigiana, 10 tappe che vanno da Nervesa fino a Chiarano. Quattro viaggi alla scoperta dei segni della Grande Guerra in chiave turistica. Una mappa stampata finora in 10mila copie, frutto delle Intese programmatiche d’area di tutta la provincia, finanziata da Bim Piave e progettate col supporto del MeVe e del museo di Vittorio Veneto. Il prossimo passo sarà quello di stamparle anche in inglese, tedesco e francese. I quattro itinerari partono da altrettanti portali: il primo dal museo storico di Cima Grappa, il secondo dal MeVe, il terzo dal Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, il quarto dall’Ossario di Nervesa. E nei quattro portali si potranno trovare, oltre alle mappe, le informazioni su cosa visitare. «Per comprendere il senso di Europa –ha spiegato nella presentazione della nuova mappa il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero – occorre visitare i luoghi, i monumenti, le trincee ed avere il coraggio di ricordare il sacrificio di milioni di uomini che anche nelle terre trevigiane persero la vita. Vogliamo ricordare questa pagina perché ha cambiato la memoria storica dei trevigiani ed abbiamo il dovere di essere custodi di questa memoria che riguarda venti diverse nazioni. E lo facciamo giocando una carta che può essere vincente per la promozione della provincia trevigiana». «I percorsi della Grande Guerra – ha aggiunto l’assessore regionale al turismo e all’agricoltura, Federico Caner – rappresentano un prodotto turistico molto importante non solo in chiave locale, ma anche internazionale. Con questo progetto non si ragiona solo di destinazione turistica, ma di prodotto che deve essere valorizzato e messo in connessione, ad esempio con gli aspetti rurali e più in generale con l’agricoltura, ad esempio attraverso la promozione dei prodotti tipici locali di cui la Provincia trevigiana è ricchissima». —

E.F.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso