Quartier del Piave, qui la ripresina non c’è

PIEVE DI SOLIGO. Ripresina? Nemmeno per sogno. Anzi. Il Quartier del Piave il Coneglianese sono all'ultimo posto della classifica, per quanto riguarda il saldo assunzioni/licenziamenti del biennio 2014-2015. I dati (i più recenti disponibili) sono stati resi noti dall'Ufficio per l'Impiego della Provincia: nel 2014 il saldo negativo fra assunzioni e cessazioni per le aree di Conegliano e Pieve era di 510 posti, nel 2015 di 440. Un migliaio di posti di lavoro persi in due anni, a fronte di valori pressoché stabili nelle altre zone della Provincia (dove crescono Castelfranco, Montebelluna, Treviso e Vittorio, e cala Oderzo, ma a ritmi più contenuti). Gli stranieri confermano il trend: stanno lasciando Pieve di Soligo verso altri Stati in cui la crisi del lavoro non sia così accentuata. Nel 2010 i cittadini stranieri a Pieve erano 2.152, oggi sono 1.949: in oltre duecento hanno lasciato l'Italia. Un'emergenza lavorativa che preoccupa Franco Sech, vicesindaco ed ex segretario regionale Cisl: «Basta dare un'occhiata a quello che vediamo dalle finestre del municipio, in zona industriale. Capannoni vuoti, fabbriche in crisi, realtà dimezzate. Il mobile è imploso su se stesso». E qui subentra un altro problema: a Pieve non solo è sparito il lavoro, ma sono spariti anche il Centro per l'Impiego (della Provincia) e l'Inps, per cui a un disoccupato non resta che andare a bussare alle porte del Comune (qualche cinquantenne, ha raccontato Sech, si è presentato in lacrime). E il Comune, dal canto suo, deve offrire servizi impensabili fino a cinque anni fa. Lo "Youth Corner", per esempio, sostituisce il Centro per l'Impiego: «Visto che questo territorio è stato abbandonato dalle istituzioni, i giovani dai 19 ai 29 anni possono rivolgersi allo Youth Corner di via Battistella, per avere un orientamento sul mercato del lavoro». Lo sportello funziona grazie a una società privata (Consulmarc) convenzionata con il Comune. Allo stesso modo, è sempre del Comune di Pieve (e di Consulmarc) un'iniziativa che ha coinvolto 17 ragazzi per corsi di formazione e tirocini in altrettante aziende locali in qualità di "Web promoter": «I ragazzi inizieranno a lavorare la prossima settimana» spiega Denise Lorenzon, delegata del Comune per i corsi «ci aspettiamo che non tutti, ma buona parte di questi vengano assunti al termine dello stage». E presto partirà un progetto di formazione per operatori del processo vitivinicolo: 15 disoccupati over 50 pronti a lavorare nelle aziende ivinicole nel periodo della vendemmia. (a.d.p.)
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