Quanti negozi chiusi ad Asolo: «Affitti troppo cari, ci vuole realismo»

Il sindaco invita i proprietari degli immobili alla moderazione: «La città è bellissima, ma non può costare più di Padova»
Poloni Asolo via Canoca negozi chiusi
Poloni Asolo via Canoca negozi chiusi

ASOLO. Siamo nel centro storico di Asolo. Più precisamente in via Canova, accanto al municipio cittadino. A piedi, scendendo in direzione Hotel Villa Cipriani ci sono, uno, due, tre, quattro esercizi commerciali sfitti, due cartelli con su scritto “vendesi”. Un panificio con l’insegna “forno a legna” chiuso da tempo immemore, un salone espositivo chiuso, ancora un piccolo locale che un tempo ospitava l’atelier di una giovane artista, poi lo showroom di un’agenzia matrimoniale ed ora si vedono solo le ragnatele dei ragni.. Scendendo ancora di qualche metro, si trovano le serrande abbassate di quella che fu un tempo la gloriosa Osteria Canova. Quei cartelli con su scritto “vendesi” e “affittasi” si trovano a 150 metri dal castello della Regina Cornaro, a una manciata di civici dalla casa dove soggiornò la “divina” Eleonora Duse.

Poloni Asolo via Canoca negozi chiusi
Poloni Asolo via Canoca negozi chiusi


Per il sindaco Mauro Migliorini la questione va interpretata alla luce degli affitti troppo alti, ma per il gruppo di minoranza “Edoardo Bernini sindaco” c’è qualche altra spiegazione.

Spiega il sindaco: «La non appetibilità dei locali è causata dagli affitti troppo alti richiesti dai proprietari. Ricordo che tre anni fa dei ragazzi volevano comprare il Forno a Legna, ma hanno desistito per via del prezzo». Secondo il sindaco di Asolo, la questione degli affitti e dei prezzi di vendita ad Asolo, sono in alcuni casi davvero inaccessibili. «Per fare un esempio, pochi giorni fa un importantissimo studio di architetti padovano si è trasferito in via Marconi. L’affitto del locale pareggiava il costo del locale storico della precedente sede nel centro storico di Padova. Così le parti interessate si sono accordate per far in modo che il prezzo fosse più accessibile. Diciamocelo: Asolo è stupenda, ma non possiamo valere più di Padova come in questo caso».

Mauro Migliorini incalza: «Nello specifico caso di via Canova, so per certo che tra alcuni mesi riaprirà l’Osteria Canova dopo il lungo periodo di chiusura e che sotto i portici ha da poco aperto un’attività artigianale che lavora con la seta». Alias, qualcosa si muove e sta prendendo piede.

Poloni Asolo via Canoca negozi chiusi
Poloni Asolo via Canoca negozi chiusi


Ma per Edoardo Bernini il discorso è più ampio. «Gli sfitti di via Canova, strada che al momento ha solamente l’attività artigianale di tessitura, hanno varie cause, alcune particolari, alcune più generali. L’analisi si può fare in parte tenendo in considerazione alcune tematiche legate al turismo, cosa che tra l’altro abbiamo ampiamente costruito in campagna elettorale, ma a vantaggio di chi questa analisi?», riferendosi a suggerimenti e prospettive da condividere con la maggioranza di Mauro Migliorini.

«Il centro storico si è pronunciato in maniera piuttosto chiara e pare aver gradito non tanto l’assessore attuale, che ha preso molti meno voti di altri candidati della sua e della nostra lista, quanto il sindaco. Temo toccherà a loro, dato che qualsiasi cosa fino ad ora suggerita da noi non è mai stata presa in considerazione». Poi una stoccata sulla commissione che si occuperà di Urbanistica e attività commerciali: «La commissione con l’assessore di maggioranza e Nico Basso neoeletto presidente sarà capace di produrre nuove idee?». L’ironia sottesa si presta ad un’ovvia risposta. E via Canova resta ulteriormente un caso aperto, forse da troppo tempo.

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