Pub e locali di Treviso, rock dal vivo all’ora di pranzo

Band sul palco e dj set fra mascherine e distanze: «Non ci arrendiamo». E c’è chi pensa ai video da diffondere in streaming

TREVISO. Cinema e teatri ancora dormienti, nell’inverno interminabile della cultura che coinvolge la categoria dello spettacolo e dei suoi lavoratori. In attesa del nuovo anno, dell’arrivo dei vaccini e della primavera che, si spera, possa allontanare gli ultimi ricordi del Covid-19, la musica nella Marca, tenta di rimettere le antenne fuori dal guscio.

Chiusi i locali la sera, alcuni pub del territorio hanno azzardato un connubio senza precedenti: musica all’ora di pranzo, proveniente dalla consolle di un dj ma anche dagli amplificatori di qualche band del territorio. A Treviso e dintorni, c’è chi ha pensato di non cedere in toto al silenzio: è il caso del Wishing Wells in viale della Repubblica.

«Abbiamo sempre vissuto di musica, facevamo 5 o 5 serate musicali a settimana prima dell’arrivo della pandemia», racconta il titolare, Cristian Reduce. «Da un mesetto mettiamo su, come si suol dire, 2 o 3 orette di musica grazie alla domenica del brunch, per richiamare i nostri affezionati amici grazie al supporto di band emergenti della zona (l’ultima gli Uncle Muff, ndr). Volumi bassi, visto l’orario particolare, ma quel che basta per tenere accesa la fiammella della condivisione».

Affluenza buona, ma non eccezionale, nei pochi tavoli disposti nel rispetto del distanziamento e del plexiglas; osservando scrupolosamente le regole, si percepisce tutta la voglia di tornare alla vita di una volta, passo dopo passo. «Una situazione simile è stressante a livello gestionale: ci vogliono mille accortezze, ma se si fanno le cose con criterio ne beneficiano tutti», aggiunge Reduce.

Poco più in là, dietro strada Ovest, in via Pellicciaio, il Nasty Boys di Diego Severin si prepara a ri-ospitare il primo concerto di musica live a fine dicembre. «La stiamo vivendo male, ci vuole onestà: il Nasty è nato per essere abbracciato dal calore degli strumenti musicali, per i concerti dal vivo e per ospitare persone... è come se ci mancasse l’anima. Ma d’altra parte, cosa si può fare di diverso?» sottolinea il gestore. «Ultimamente ci siamo mossi ospitando un evento rockabilly con un dj; ripetiamo il format, del dj set ogni domenica, cambiando generi. Stiamo anche provando ad invitare band locali offrendo il nostro palco, per filmare concerti in streaming: solo loro, nel locale vuoto, ripresi dalle telecamere, per trasferire poi il video nella pagina social... vediamo cosa si riuscirà a concretizzare. Spero tanto che a primavera si possa tornare a fare un concerto classico, con la gente che balla».

Lungo il Terraglio, a Frescada, non si è persa d’animo nemmeno la Birreria 3 Corsari: concerto all’ora di pranzo o nel primo pomeriggio, rock domenicale e note unplugged per scacciare gli spettri del 2020. «Chi ci conosce sa quanto sia dura, quanto siamo limitati come locale classico dedicato alla socialità e ai brindisi in compagnia, con un bell’accompagnamento sonoro», spiega il gestore, Franco Pizzolato. «L’ora di pranzo è diventata la nostra nuova religione: si va avanti sperando, accogliendo su prenotazione e offrendo musica. Sempre rispettando i dpcm, e senza generare polemiche:la situazione è tale per cui non ritengo giusto protestare contro un nemico invisibile come il Covid. E vedere una ventina di persone che, mantenendo le distanze, ritrovano il sorriso assistendo a un concertino o a una piccola esibizione, in minima parte ripaga di questo anno di durissimi sacrifici».—



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