«Prosecco? No, ulivi» l’imprenditore Barel contro la monocoltura

L’ad della “Pet engineering” spiega la scelta controcorrente  «Stop ai fitofarmaci. I pioppi abbattuti non erano salvabili»

CAPPELLA MAGGIORE

Meglio il prosecco degli ulivi? «No, decisamente meglio gli oliveti che stop piantando rispetto ai vigneti di Prosecco che mi rendono prigioniero in quel di Refrontolo, per cui ho deciso di scappare». Parola di Moreno Barel. Si tratta di un imprenditore che a San Vendemiano ha fondato la “Pet engineering”, di cui ora è amministratore delegato. Stufo di vivere in mezzo alle bollicine, in particolare perché “stufo ed agro” dei trattamenti fitosanitari, Barel ha acquisito una proprietà, da un’asta, al confine tra Cappella Maggiore ed Anzano. È lui che ha fatto abbattere un’ottantina di pioppi cipressini che d’autunno formavano, seppur in lontananza, una singolare aureola dorata all’ospedale di Costa. «Sì, sono stato costretto ad abbatterli perché erano marci al loro interno e rischiavano di cadere sulla strada sottostante. Ma non sono un albericida, proprio l’esatto opposto».

I PIOPPI ABBATTUTI

Barel l’ha spiegato anche al consigliere comunale Alessandro De Bastiani che per primo aveva protestato. Al posto dei pioppi cipressini, l’imprenditore pianterà un ettaro e mezzo di olivi, lungo una riva che “meriterebbe” un bel vigneto di prosecco. Altri due ettari di olivi stanno già crescendo, grazie, fra l’altro, ad una sperimentazione unica: vengono usati, per il trattamento fitosanitario, degli oli essenziali. Li ha proposti un noto agronomo e la ricerca è seguita dall’università di Padova. «Sembra che i risultati siano soddisfacenti. E il mio desiderio sarebbe di poter offrire questa metodologia, se davvero funziona, anche ai vignaioli del Prosecco. Contro il quale non ho nulla, ma mi disturba la prospettiva di una monocoltura che continua a farsi spazio, pure con gli sbancamenti, nonostante la protezione Unesco». Il frantoio di Cappella Maggiore è pronto a mettersi al lavoro per la nuova produzione di Barel. Ne è soddisfatto l’assessore Flavio Cillo. «L’uliveto è certamente un’alternativa più che accettabile al Prosecco e Barel, nella fattispecie, ha chiesto ogni possibile autorizzazione per tutte le iniziative che sta intraprendendo sulle rive di Anzano – precisa Cillo - a tutti sarebbe piaciuto mantenere la piantagione di pioppi cipressini, ma costituivano ormai un pericolo pubblico. L’autorizzazione a demolirli è arrivata dagli stessi forestali».

QUATTORDICI ETTARI

La strada del filare di pioppi verrà ora sistemata, resa più sicura con interventi anche di bioingegneria forestale. Ben 14 gli ettari che Barel ha acquisito, ma una decina sono a bosco. «Il mio primo impegno – afferma l’imprenditore – sarà di pulire quell’area forestale, per rigenerarla come merita e in futuro trasformarla, magari, in un parco che mantenga, tuttavia, le sue peculiarità naturali». Per Cillo, «questa è indubbiamente una risorsa». «Dopo aver incontrato il signor Barel – commenta De Bastiani – ho ben compreso il suo spirito e mi auguro che i suoi progetti vadano davvero in porto. Condivido in pieno la sua analisi critica sulla monocoltura del Prosecco. Resta il dolore per l’abbattimento di questi pioppi che costituivano uno spettacolo unico per i tanti vittoriesi». —

FRANCESCO DAL MAS

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