Prosecco Conegliano Valdobbiadene, la vendemmia parte in anticipo

CONEGLIANO. Arriva il maltempo? Si anticipa anche la vendemmia del Prosecco Docg, più di un milione di quintali quest’anno. La raccolta non inizierà più il 4 settembre sulle colline di Conegliano e il 14 su quelle di Valdobbiadene, ma circa una decina di giorni prima. Via, dunque, già da lunedì, dopo il maltempo (previsto) per domani e sabato. Le temperature elevate e le precipitazioni estive frequenti hanno dato un’accelerata alla maturazione delle uve.
GLI EFFETTI DEL METEO. Accadrà così che le zone più a est inizieranno a vendemmiare i vigneti più giovani già dai primi giorni della prossima settimana quando si prevede avranno raggiunto il grado zuccherino ideale. A Valdobbiadene e dintorni si procederà dalla prima settimana di settembre.
MATURAZIONE PIù VELOCE A SUD-EST. «Dall’analisi dei dati rilevati, nella zona sud est emerge che polpa e buccia degli acini sono a un stadio di maturazione più avanzato rispetto alle uve della zona nord occidentale» fa sapere Leone Braggio, di Uva Sapiens, società consulente dell’ufficio tecnico-viticolo del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco «questa evidenza è in linea con quanto normalmente esprimono i diversi terreni e con quanto ci aspettavamo. La vendemmia del 2018 si preannuncia molto interessante dal punto di vista qualitativo». La vendemmia è un momento delicato; basta sbagliare la giornata d’inizio per compromettere il risultato.
L’IMPORTANZA DI NON SBAGLIARE. «Grazie al supporto dei tecnici che monitorano costantemente i vigneti attraverso le curve di maturazione, siamo in grado di individuare l’epoca ottimale della vendemmia di ogni singolo versante collinare all’interno della Denominazione che come noto necessita di attenzioni specifiche e differenti anche a distanza di pochi chilometri» spiega Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco.
GLI “EROI” SULLE RIVE. Non si dimentichi la cosiddetta ‘vendemmia eroica’, con la raccolta a meno tra i filari letteralmente arrampicati sulle “rive”; si tratta dei grappoli di Glera, vale a dire 6/700 ore per ettaro l’anno di lavoro manuale rispetto alle medie di 150/200 ore lavoro per ettaro delle zone pianeggianti. «La vendemmia eroica rappresenta il momento di massima ingegnosità dei viticoltori» sottolinea Nardi.
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