Profughi, niente allarme contagio «Alla Serena pochi mali e lievi»

Mentre il numero dei profughi ospitati nella ex Caserma Serena si aggira attorno alle 437 unità (è la cifra prevista anche nel prossimo bando), arrivano i primi dati ufficiali sul loro stadi salute persone.
La maggioranza è sana. Il 60% dei profughi visitati dall'Usl alla ex caserma Serena è perfettamente sano. Il restante 40% ha bronchiti (43 casi), malattie della pelle (37), disturbi gastrointestinali (30), postumi da ustioni o traumi (17) e altre patologie legati nella maggior parte dei casi alle conseguenze del viaggio della speranza oppure a traumi pregressi. I casi, sospetti o accertati, di scabbia sono stati 5 su 561 pazienti, lo 0,9%. «Nessuna patologia particolarmente grave, né malattie nuove o contagiose», ha chiarito Mauro Ramigni, medico del Dipartimento di prevenzione dell'Usl 9, venerdì a Dosson all'incontro organizzato dal Cmune di Casier. Smentite dall'azienda sanitaria le voci di possibili malattie gravi, «Il caso piu' serio» spiega il dottor Ramigni «è stato una meningite da pneumococco a fine luglio "erosimilmente presa in Italia, per la quale non è necessaria la profilassi». Poi una varicella, qualche frattura. Fugati i sospetti di malaria e polmonitie anche tubercolosi. «I profughi molto malati non superano il viaggio oppure vengono curati in Sicilia» è stato specificato. E non si discosta dal dato alla ex Serena l'esito delle visite condotte dall'Usl sui profughi arrivati nel territorio (sano il 75%)
Assenti illustri. L'incontro a Dosson, partito con la protesta di una decina di residenti (Domenico Piccoli, portavoce del comitato, ieri ha ribadito: «Un incontro farsa per convincere i cittadini ad allinearsi alle posizioni prone dei sindaci»), ha fatto il punto sulla questione accoglienza. Tra i relatori spiccava l'assenza del Comune di Treviso (Manildo era impegnato con l'inaugurazione della mostra di Escher, non lop ha sostituito nessuno) ed è stato cancellato per ordine dela prefettura l'intervento di Gianlorenzo Marinese, presidente della Nova Marghera Facility che gestisce l'accoglienza alla Serena.
Dati e cifre. Sale a 1.811 la quota di profughi destinati alla Marca. Lo ha comunicato venerdì il Viminale che aveva precedentemente stabilito il tetto a 1.550. Nel 2014 i transiti in provincia sono stati 775. Nel 2015 siamo a 2.433: 64 a gennaio, zero a febbraio, 48 a marzo. Poi ci sono state le elezioni e misteriosamente il numero è salito: 499 a giugno, 629 a luglio, 400 ad agosto.
La Serena concessa gratis? Tante le domande arrivate dal pubblico, tra cui quella degli esponenti di Forza Nuova e del consigliere grillino di Casier Antonio Saponaro che ha bacchettato la Prefettura per la «poca trasparenza», venendo a sua volta richiamato da Signoriello. Tra i quesiti, quello sull'affitto della Serena. «E' stata data in uso alla Prefettura per l'accoglienza, non ha senso parlare di affitto», ha detto il viceprefetto, non negando però che altrove possa esserci dell'imprenditorialità nell'accoglienza. Quanto al bando per la gestione della Serena nel 2016, per 437 posti, «la valutazione dell'autorità anticorruzione è stata positiva e attendiamo il riscontro del Ministero».
Nuovi spazi. Atto di forza per trovare nuovi spazi? «La Prefettura ha questa freccia nella faretra ma non vogliamo usarla perché traumatizza il territorio. Preferiamo trovare collaborazione con sindaci e territorio», ha chiarito Signoriello. A settembre i Comuni ospitanti erano 22, ora sono 33. «L’accoglienza diffusa metterebbe tutti d'accordo», dice Roberto Bernardini, generale di Corpo d'armata dell'Esercito: «Servono organizzazione e volontà di gestione per un fenomeno che non può essere rifiutato».
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