Profughi, il difficile bando per la Serena

A fine mese scade l’affidamento del centro di accoglienza alla ex caserma Serena.
Dopo un anno di gestione da parte della cordata guidata da Nova Facility, l’hub che oggi ospita oltre 700 richiedenti asilo verrà rimesso in gara, e all’orizzonte si annuncia un bando tutt’altro che facile da realizzare e da affrontare.
La concessione fatta a seguito del bando chiuso nel gennaio del’anno scorso scade il prossimo 28 febbraio. Siamo, di fatto, già oltre i termini tecnici per individuare chi sarà il nuovo gestore prima della fine del mandato dell’attuale, ma in prefettura non si spinge sull’acceleratore ben sapendo che la gestione può proseguire in “proroga”, come avvenuto alla caserma Zanusso di Oderzo, e che vanno chiariti diversi punti.
Il primo è quello relativo alle presenze. La Serena venne messa in gara nel dicembre 2015 per accogliere 437 migranti. Una cifra che venne raggiunta praticamente subito dopo l’aggiudicazione dell’immobile alla Nova Facility e che venne superata nel giro di qualche mese andando ben oltre la soglia stabilita dallo stesso bando di gara. Come detto infatti oggi l’hub ospita oltre 700 persone, cifra che non accenna a diminuire vista la penuria di strutture di accoglienza nel resto della provincia. La prefettura spera che monetizzando l’impegno delle amministrazioni nell’accoglienza dei migranti, altri comuni aprano le porte fino ad oggi chiuse, e che la nuova ospitalità permetta di sgravare la Serena in primis, e poi la Zanusso di Oderzo e gli altri centri sovraffollati. Ma non è detto che questo avvenga in tempi brevi, anzi è pressochè impossibile. Di qui il nodo: per quanti posti mettere a bando la Serena? Ancora gli “ufficiali” 437? O alzare l’asticella?
Aumentare il numero degli ospiti regolarmente ammessi non darebbe un bel segnale alle amministrazioni di Treviso e Casier su cui ricade la struttura e che già oggi ne chiedono la drastica riduzione, ma porterebbe con sè anche un altra conseguenza.
La gestione della Serena è un onere, ma anche un business. La base d’asta per 437 migranti era fissata a 5,1 milioni. Visto l’aumentare delle presenze Nova Facility ha speso ma anche incassato di più, e ricalibrare un bando di gara su 700 presenza vorrà dire mettere sul mercato un affare da quasi 8 milioni attirando su Treviso anche altri imprenditori del settore.A Padova, per il centro nella base di Bagnoli, si sono fatti avanti i “big” romani le coop che gestiscono i centri di accoglienza a Cara di Mineo. Colossi del business migranti che potrebbero rendere ancor più scomodo un bando che già si annuncia difficile.
(f.d.w.)
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