Procreazione assistita, a Conegliano casi raddoppiati

Il centro di Conegliano internalizzando tutte le attività è passato dalle 194 coppie del 2013 alle 370 dello scorso anno

CONEGLIANO. Raddoppiata l'attività del Centro Procreazione Medicalmente Assistita a Conegliano: dal 2013 le coppie seguite sono passate da 194 coppie a 370. Il 70% delle coppie che si rivolgono al Centro di Conegliano è di nazionalità italiana: il problema dell'infertilità è però in aumento anche tra gli stranieri, che rappresentano ormai il 30% dell'utenza. Per quanto riguarda, invece, l'età media delle pazienti che si sottopongono all'inseminazione artificiale il 38% è over 40.

Più bassa, ovviamente, l'età per quanto riguarda i trattamenti di 1° livello (vale a dire rapporti sessuali mirati e inseminazione intrauterina): nel 2016 il 68% delle pazienti era under 40.

«Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti, sia per quanto riguarda il numero di coppie seguite sia relativamente alle percentuali di gravidanze - commenta Andrea Baffoni, responsabile del Centro - per quanto riguarda il numero di coppie seguite siamo passati dai 194 trattamenti del 2013 ai 370 dello scorso anno. L'incremento ha riguardato, in modo esponenziale, i trattamenti di secondo livello, per i quali fino al 2014 dovevamo appoggiarci a strutture esterne: siamo passati dalle 32 coppie seguite nel 2013 per l'inseminazione artificiale con le tecniche Fivet e Icsi, alle 236 dello scorso anno».

Altro dato importante è quello relativo alla percentuale di gravidanze ottenute, percentuale che, considerando i trasferimenti di embrioni effettuati, si attesta sull'ordine del 23%. Altro servizio importante, tra quelli attivati di recente dal Centro di PMA dell'Ospedale di Conegliano la crioconservazione di ovuli e spermatozoi dei pazienti con diagnosi di tumore: lo scorso anno sono stati presi in carico 7 pazienti oncologici, 4 maschi e 3 donne. Il notevole incremento di attività del Centro di PMA del Distretto di Pieve di Soligo è legato anche all'attivazione di un "mini reparto dedicato", collocato al IV Piano dell'ala est del Santa Maria dei Battuti, separato dall'Unità Operativa di Ostetricia-Ginecologia e con ingresso indipendente al fine di garantire la massima privacy alle coppie. Il Centro di PMA (ha iniziato l'attività clinica nel 1999, ha ottenuto il riconoscimento di Centro Regionale specializzato di Fisiopatologia della Riproduzione e ha seguito 3.380 coppie), oltre a uffici, ambulatori e locali tecnici, anche una sala operatoria "dedicata", con annesse camere biologiche per espletare tutti i passaggi relativi alla fecondazione assista, vale a dire prelievo degli ovociti, fertilizzazione e successivo trasferimento dell'embrione nell'utero materno.

«A seguito dell'aumento dell'attività del Centro - anticipa il direttore generale, Francesco Benazzi - stiamo valutando un ampliamento degli spazi dedicati e un ulteriore potenziamento dell'équipe che conta, attualmente, su una decina di professionisti tra medici, biologi, psicologi, tecnici e infermieri».

Tra le novità in arrivo anche l'intensificazione della collaborazione con l'équipe di ostetricia-ginecologia dell'Ospedale di Vittorio Veneto per il trattamento, per via laparoscopica, di alcune patologie correlate all'infertilità femminile (endometriosi, miomi, polipi) e il coordinamento con i Consultori familiari, al fine di affiancare la coppia con problemi di infertilità nella valutazione di tutte le possibili scelte genitoriali, tra cui anche l'affido e l'adozione.

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