Pro-Gest, ricavi record ma “pesa” l’ex Burgo

Riattivata la cartiera di Mantova dopo l’emissione di un bond Fatturato in crescita ma l’indebitamento sale a 267 milioni 

ISTRANA

Il 6 settembre si sono accesi i motori della più grande scommessa industriale di Bruno Zago, patron della Pro-Gest: l’ex cartiera Burgo di Mantova, sito su cui il colosso di Istrana ha investito 250 milioni di euro, ha riattivato la produzione. Nei giorni scorsi Pro-Gest ha approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018. Un bilancio molto buono, con un fatturato in costante aumento, su cui pesa, tuttavia, proprio il maxi bond da 250 milioni emesso per la cartiera di Mantova.

ricavi in aumento

Pro-Gest si conferma una delle prime realtà italiane nella produzione di carta riciclata e imballaggi in cartone. La rete di impianti produttivi ha toccato quota 20 unità in sette regioni italiane, di cui tre impianti di riciclo, cinque cartiere, quattro ondulatori, otto impianti per la produzione di imballaggi. Al 31 dicembre 2017 l’azienda fondata da Bruno Zago nel 1973 aveva raggiunto un fatturato di 502 milioni di euro, con un margine operativo lordo (Ebitda) di 114 milioni di euro. Il primo semestre di quest’anno ha consolidato lo stato di grazia del mercato. I ricavi sono passati dai 231 milioni al 30 giugno 2017 ai 242,3 milioni al 30 giugno di quest’anno, con un incremento del 4,8 per cento. «L’aumento dei ricavi - spiega l’azienda nella relazione semestrale - è dovuto prevalentemente all’aumento dei prezzi medi di vendita».

il peso del debito

L’Ebitda, seppur positivo, al 30 giugno scende a quota 52,6 milioni di euro a fronte dei 53,6 milioni dell’anno scorso. «Gli oneri finanziari - spiega l’azienda - segnano un aumento dovuto all’emissione da parte della capogruppo Pro-Gest nel mese di dicembre 2017 di un prestito obbligazionario del valore complessivo di 250 milioni di euro al tasso del 3,25 per cento. Gli interessi passivi relativi a questo bond sono pari a euro 4,1 milioni nel primo semestre 2018». I proventi e oneri finanziari, quindi, sono passati da 6,2 milioni di euro (30 giugno 2017) a 9,3 milioni (30 giugno 2018), l’indebitamento finanziario netto è di 267 milioni (rispetto ai 238,5 del giugno scorso). Il rating attribuito all’azienda dalle agenzie internazionali Standard & Poor’s e Moody’s è una B (outlook stabile), al confine dunque con la zona di rischio.

assunzioni e investimenti

In un quadro come questo la partita relativa alla cartiera di Mantova, avviata ma non ancora a pieno regime anche a causa di alcuni vincoli ancora da chiarire, assume un ruolo centrale per rispettare gli impegni con gli investitori. Nei venti stabilimenti del gruppo sono impegnate, complessivamente, 1.044 persone: nei primi sei mesi di quest’anno le nuove assunzioni - spinte dall’attivazione dell’ex Burgo - sono state 15. È prevedibile che il gruppo continuerà a crescere: il settore del packaging continua a crescere, le incertezze sono legate al costo delle materie prime e al clima di instabilità politica. —

Andrea De Polo

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